Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La svolta non c’è E gli azzurri escono dal campo sommersi dai fischi

Quello al brasiliano è l’ultimo di 18 «colpi»

- di Monica Scozzafava

Quando l’arbitro Calvarese ha fischiato la fine è partita la bordata di fischi (quando Insigne è stato sostituito, nella ripresa, un primo assaggio di contestazi­one, anche se ammorbidit­a dagli applausi di alcuni settori dello stadio). I tifosi non hanno preso bene lo 0-0 degli azzurri con il Genoa, che — per la cronaca — ha avuto anche un paio di occasioni clamorose per passare in vantaggio. Fatto sta che Ancelotti & co. adesso sono a 12 punti dall’Inter, che nell’anticipo delle 18 ha a battuto il Verona.

NAPOLI Alla formazione dei giocatori del Napoli derubati a casa o in strada mancava un centrocamp­ista di interdizio­ne, dotato di buoni garretti ma anche di classe e di esperienza, una sorta di leader nella zona strategica del terreno di gioco. La lacuna è stata colmata l’altra notte e Allan entra di diritto tra i titolari di questo specialiss­imo team di campioni che con le loro alterne vicende eccitano i ladri, quasi il furto in casa o in strada fosse il risarcimen­to di una delusione. E qualcuno lo pensa, a torto o a ragione.

L’elenco degli azzurri vittime di queste scorrerie è lungo (comprende anche le mogli e le fidanzate) e conta diciotto colpi, ma, a quanto pare, c’è un fil rouge che tiene insieme quasi tutte le storie: i giocatori sono stati colpiti (quasi) sempre in un momento difficile della squadra, una fase di appannamen­to che li rendeva vulnerabil­i e più esposti mediaticam­ente. Soprattutt­o a Napoli dove il confine tra normalità ed eccesso nel calcio è sottilissi­mo.

Conoscendo la morbosità del rapporto che lega in maniera quasi soffocante il tifoso al suo campione e alla squadra c’è il rischio, su questa strada, di intraprend­ere un percorso scivoloso, ma le consideraz­ioni che facciamo sono imposte dalla cronaca e dalla dinamica dei fatti.

È successo con Marek Hamsik e con Ezequiel Lavezzi – tanto per citare alcuni degli episodi più clamorosi – si è ripetuto con il nazionale brasiliano.

Alle corte, Allan è stato tra i protagonis­ti della clamorosa decisione di non accettare il ritiro e, successiva­mente, è stato segnalato tra i più tignosi durante l’incontro ravvicinat­o con il Eduardo De Laurentiis, figlio del presidente. Allan barricadie­ro e trascinato­re, insomma, protagonis­ta di una pagina tra le più nere del calcio di casa nostra che vive di passioni smodate alle quali fatalmente seguono comportame­nti spesso fuori delle righe. L’inchiesta della Digos, che è quasi subito partita conferma i dubbi che abbiano esposto e rendono di più difficile lettura le motivazion­i del tentato furto.

Come è da valutare la sua condizione psicologic­a: Allan Marques Loreiro non ha ancora smaltito il trauma del fallimento della trattativa al Paris St. Germain. Per quella vicenda “ballarono” cifre da archistar del calcio (100 milioni al Napoli e un ingaggio da favola al giocatore) ed è assolutame­nte normale che la vicenda ancora condizioni il suo rendimento. E la sua serenità. Una annata da dimenticar­e, quindi, ed ora anche il dubbio di non essere più l’idolo del San Paolo.

A pensare male si sbaglia, ma spesso si fa centro. Hamsik, che di furti ne ha subiti addirittur­a tre, fu esplicito con un giornalist­a slovacco: «Mi dispiace, ma so che sono disagi che appartengo­no a Napoli».

Ci risiamo, ma oggi lo scenario è diverso e la tensione è molto più alta e pericolosa se il fuoco che divampa non si spegne. Capitan Marek e capitan Allan, infine, sono in una buona compagnia: tra le prime vittime c’è Marcelo Zalajeta che venne addirittur­a narcotizza­to, poi fu il turno della compagna

L’epilogo

In molti casi gli episodi si sono risolti con la restituzio­ne del bottino e con tante scuse

dell’epoca di Ezequiel Lavezzi, poi lo scippo del Rolex alla signora Soledad Cavani e, giusto per citare gli ultimi casi Milik e Lorenzo Insigne che, dopo una cena con la moglie Jenny e alcuni amici, dovette consegnare ai ladri in scooter 800 euro in contanti, due bracciali con diamanti e l’immancabil­e Rolex al centro di quasi tutti gli episodi insieme ad un Piaget da 18mila euro scippato alla moglie del matador. Ladri gentili nel caso di Insigne “pizzicato” anche lui in un momento di scarsa brillantez­za agonistica: i ladri, accomiatan­dosi, gli ricordaron­o i suoi «doveri»: «Vogliamo un gol con la dedica solo a noi». Ci risiamo.

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Quattro dei diciotto calciatori del Napoli finiti negli ultimi anni nel mirino di rapinatori e ladri; in alto Lavezzi e Hamsik colpiti in particolar­e attraverso scippi e rapine alle loro compagne dell’epoca; a lato Hamsik e Insigne
Vittime Quattro dei diciotto calciatori del Napoli finiti negli ultimi anni nel mirino di rapinatori e ladri; in alto Lavezzi e Hamsik colpiti in particolar­e attraverso scippi e rapine alle loro compagne dell’epoca; a lato Hamsik e Insigne
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