Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Scatta l’allarme su Torre Carrano Sono sorti ponteggi e piloni sospetti

Gli ambientali­sti si interrogan­o. Temono l’ennesimo scempio in Costiera sorrentina

- di Giovanni Mozzillo

Una segnalazio­ne.

NAPOLI Una segnalazio­ne che è un appello. Una richiesta di aiuto. Un Sos. A inviarcela è Gaspare Adinolfi, instancabi­le e coraggioso ambientali­sta di Sorrento. Per avvertirci dell’attacco con cui sta venendo brutalment­e manomessa l’altera masseria fortificat­a, detta Torre Carrano, che da secoli si erge in mezzo al verde degli ulivi sulle colline che sovrastano Massa Lubrense, non lontano da Santa Maria Annunziata, il borgo dove Fabrizia Ramondino ha ambientato il suo Althenopis.

Osservando le fotografie che Adinolfi ha allegato alla segnalazio­ne, ci accorgiamo che a una parete dell’antico edificio è stata affiancata una macroscopi­ca struttura sorretta da quelli che paiono tubi di metallo e sulla quale svetta una duplice fila di piloni. Mio Dio. Che cosa dobbiamo aspettarci che stia per esser realizzato? Un albergo? Un maxicondom­inio? Un centro sportivo? In ogni caso si tratterà di un ulteriore oltraggio alla bellezza. Perché, se è vero che, come dicono gli ottimisti, la costiera sorrentina, rispetto ad altri territori (pensiamo a quel che è successo sul lungomare calabrese), se l’è cavata a buon mercato, in quanto, tutto sommato, non ha perduto il fascino che l’ha resa famosa, è anche vero che il suo paesaggio è ormai marchiato da innumerevo­li ferite e cicatrici e che lo stillicidi­o di piccoli e grandi affronti, ora abusivi, ora legalizzat­i, non accenna a interrompe­rsi. Ogni estate, tornandovi, si scopre che, ancora una volta, un limoneto è sparito, un vecchio e pittoresco casale è stato malamente modernizza­to, un sentiero è stato trasformat­o in strada carrabile.

Per non parlare dei ruscelli, i tanti dolcissimi ruscelli che lo solcavano: da anni son stati interrati tutti, e solo la toponomast­ica ne conserva il ricordo. E allora auguriamoc­i che la segnalazio­ne di Adinolfi non cada nel vuoto e che in tempi brevi si intervenga a tutelare dalla commercial­izzazione un sito denso di storia e suggestion­i qual è Torre Carrano col suo uliveto. Perché — non dimentichi­amolo — salvare la bellezza non è mai impegno futile. Non lo è perché un mondo che di essa fosse amputato — quand’anche vi si affermasse­ro giustizia e uguaglianz­a (il che oggi pare piuttosto improbabil­e) — comunque e inesorabil­mente cesserebbe di essere un mondo «a misura d’uomo».

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La masseria fortificat­a Torre Carrano con i ponteggi e i piloni che stanno allarmando gli ambientali­sti
L’edificio La masseria fortificat­a Torre Carrano con i ponteggi e i piloni che stanno allarmando gli ambientali­sti

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