Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sannazaro «Le Titine» ricordando De Filippo
Domani Stefanucci, stasera la comicità di Tartaglia
Domani (alle 21) il progetto «Le Titine» di Antonella Stefanucci, presentato al Napoli Teatro Festival, torna in scena per la rassegna «Le prime di settimana» al Sannazaro. Sul palco Carmine Borrino, Gino Curcione, Lucianna De Falco, Adele Pandolfi, Eva Sabelli e la stessa Stefanucci. Tre sorelle siedono accanto a un braciere, mentre cala l’oscurità e qualcuno bussa alla porta, interrompendo il ciclico flusso della loro vita.
Sannazaro sempre più teatro di incroci legati al rinnovamento della tradizione comica napoletana. Fino a stasera alle 18 con «Quanto spazio fra di noi», l’ultima commedia di Eduardo Tartaglia, e da domani alle 21 con «Tornò al nido», testi di Titina De Filippo riadattati da Antonella Stefanucci. Il primo proietta nel futuro il tema dell’emigrazione e si torna a cantare «Luntano ‘a Napule nun se po sta…» come sui bastimenti per terre assai lontane tra fine ‘800 e inizio ‘900. Protagonista la famiglia di un giornalaio spinto dall’imminente collasso della Terra a scappare verso altri pianeti. L’autore affronta così temi come difesa dell’habitat e immigrazione. E lo fa, come sempre, spingendo a mille l’acceleratore sui dialoghi con la partner Veronica Mazza, infarcendoli di battute e situazioni proprie della più schietta comicità napoletana. Anche se i protagonisti volano su un’astronave a forma di polipo e a impedirne lo sbarco sono degli extraterrestri ‘sovranisti’. Rispetto a «Tutto il mare e due bicchieri», la storia è più nitida e lineare, anche se resta nella prima parte una recitazione a valanga, a tratti stordente, che trova tempi migliori nel finale, grazie ai dialoghi con il vecchio zio (Ernesto Mahieux), il comandante (Ivan Castiglione), la principessa (Helen Tesfazghi) e il traffichino (Ernesto Lama). Al debutto la piccola Amalia, figlia d’arte di Eduardo e Veronica.