Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Diego, vero bistrot di mare
Nel locale di Chiaia crudi di pesce, sapiente utilizzo delle verdure. Buono il dolce
Se dovessi aprire un ristorante a Napoli (tranquilli, non lo farò mai anche per non incorrere nelle censure di brutti ceffi come il sottoscritto) prenderei ad esempio questo localino che da pochi mesi è operativo in piazzetta Ascensione, uno degli angoli più tranquilli di Chiaia. Due fratelli. Diego Simonetti, il maggiore, ha “imposto” il nome al bistrot e si è assunto il compito di cucinare. Mario invece gestisce la sala. Ogni mattina la spesa di pesce e di verdure, in base alla quale viene composto il menu. A pranzo la formula è easy. Di sera l’offerta è più complessa. I piatti, segnati rigorosamente a penna su normali fogli di carta, sono tuttavia non più di 7-8, divisi tra antipasti e secondi. E i primi? Si preparano, su richiesta, con quello che c’è. Benché il localino sia spesso affollato, qualche moderata variazione sul tema del giorno è sempre possibile. I vini sono esposti sugli scaffali. E vengono elencati a voce. Ma quando avrete scelto la vostra bottiglia verrete correttamente informati del prezzo. La cucina: prevalgono i crudi, conditi e guarniti con grande sapienza, le cotture sono leggere e poco invasive, porzioni decisamente abbondanti, prezzi civilissimi. Vi racconto la mia cena iniziata con una deliziosa tartare di pesce spada di piccola taglia (1) con olive bianche e nere, pomodoro, capperi, rucola dal deciso retrogusto amarognolo. Poi il calamaro di ottima qualità accompagnato da altrettanto ottime mazzancolle, riuniti in un guazzetto di pomodoro e fiori di zucchini. Sublime il carpaccio di burrosa ricciola marinata in leche de tigre(2)accompagnato da riso venere, succo di melograno, crema di avocado e gamberi viola. Gli spaghetti di Gragnano con seppie, ricciola e pistacchi sono un po’ pasticciati ma appetitosi. Naturale il filetto di palamita (poco, come si deve) scottato con guarnizione di verdure di stagione (3). Brindo all’ottima cena col tiramisù nel bicchiere.