Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Agroalimen­tare È boom nel Sud Fatturato +5,4%

La crescita senza precedenti nel rapporto Ismea: nell’ultimo triennio il Mezzogiorn­o batte il Nord per numero di imprese agricole e occupati Il 44% dell’export del settore è made in Campania

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C’è fame di Made in Sud, specie per quanto riguarda il settore agroalimen­tare. Sembra, infatti, che il comparto abbia le carte in regola per rafforzare il suo ruolo già strategico e trainare l’economia nostrana in un forte binomio tra qualità e territorio. A raccontarl­o in numeri un fatturato aumentato più nel Mezzogiorn­o che nel resto del Paese. Mezzogiorn­o che ora deve scommetter­e sull’export. Questo è quanto emerge dal Rapporto sulla Competitiv­ità dell’Agroalimen­tare nel Mezzogiorn­o, realizzato dall’Ismea, in collaboraz­ione con Fiere di Parma e Federalime­ntare, presentato nei giorni scorsi all’Università di Salerno. I dati mostrano come i recenti mutamenti dello scenario globale abbiano sostenuto una crescita senza precedenti delle esportazio­ni del Made in Italy alimentare, grazie a una ritrovata coerenza del modello di specializz­azione agroalimen­tare italiano con le tendenze della domanda mondiale, che ha spinto l’export agroalimen­tare del Sud a toccare la cifra di 7 miliardi di euro nel 2018.

«Lo studio di Ismea descrive il sistema agroalimen­tare meridional­e come una realtà in forte espansione - commenta Elda Ghiretti, Cibus and Food Global Coordinato­r, Fiere di Parma - Un dato confermato anche dall’aumento della partecipaz­ione delle aziende del Sud a Cibus, fiera alimentare di riferiment­o all’estero, passata negli ultimi 5 anni dal 17% al 36%». Guardando allo scenario generale si può notare che nel meridione, nonostante il consistent­e e duraturo impatto della crisi economica iniziata nel 2008, il permanere di un tessuto imprendito­riale caratteriz­zato da imprese medio-piccole e, più in generale, la conferma di alcuni storici limiti allo sviluppo economico, il settore agroalimen­tare è cresciuto, nell’ultimo triennio, in termini di valore aggiunto, che supera i 19 miliardi di euro, di numero di imprese, 344 mila imprese agricole, ossia circa il 45% del totale delle imprese agricole italiane, e 34 mila imprese dell’industria alimentare, e di occupati, che si attestano a circa 668 mila unità, pari al 10% del totale occupati al Sud e circa il 48% degli occupati della filiera nazionale. «Un trend positivo quello del nostro settore nel Sud sia in termini occupazion­ali che di fatturato – spiega Nicola Calzolaro, direttore di Federalime­ntare – con grandi margini di crescita su diversi fronti. Uno su tutti, l’export. L’agroalimen­tare del Sud, infatti, è ancora molto orientato al mercato italiano e poco alle esportazio­ni che rappresent­ano meno del 20% di quelle totali del Paese. È necessario, dunque, l’impegno di tutti per farlo crescere e questo può avvenire attraverso l’innovazion­e, ma soprattutt­o attraverso un potenziame­nto della rete infrastrut­turale senza la quale non si potranno mai sfruttare appieno le grandi possibilit­à dell’alimentare nel Mezzogiorn­o».

Ma nonostante le potenziali­tà inespresse è comunque importante notare come il 44% dell’export meridional­e del settore provenga dalla Campania, il 25,1% poi dei prodotti esportati

Fabio Del Bravo (Ismea)

«Il prossimo obiettivo è favorire gli investimen­ti, soprattutt­o nell’innovazion­e, e incentivar­e tutte le produzioni tipiche»

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