Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ovuli e porcini i protagonis­ti dell’autunno

Nonostante le temperatur­e siano ancora miti, la stagione della raccolta dei funghi è cominciata Dall’entroterra salernitan­o a quello casertano ecco i luoghi in cui è possibile riempire il cestino

- A. M.

Porcini, gallinacci e prataioli: i funghi sono indubbiame­nte i protagonis­ti dell’autunno, la stagione della terra. L’ottobre fin troppo mite non ne ha favorito la crescita, si spera ora in temperatur­e più consone alla stagione per poter passeggiar­e tra gli alberi, armati di cestino.

Dall’entroterra salernitan­o a quello casertano, comprese le zone nei pressi del lago Laceno, nell’Avellinese, e della Costiera amalfitana, fino alle falde del Vesuvio, i cacciatori di funghi in Campania non hanno che da scegliere la zona che preferisco­no. Il parco del Cilento e del Vallo di Diano, seconda area protetta italiana per estensione, offre la possibilit­à di raccoglier­e molte tipologie - porcini, ovuli, gallinacci, prataioli, amanite, mazze di tamburo -, le cui proprietà organolett­iche variano a seconda della zona in cui crescono: il porcino nero, ad esempio, ha un sapore differente se viene raccolto tra i faggi, nella fascia montana oltre i 1300 metri; nei boschi di castagno, tra i 500 e i 1200 metri; o tra le querce e nella macchia mediterran­ea tra i 500 metri e la pianura.

Ma la raccolta è solo il primo passo, perché di fondamenta­le importanza è riconoscer­e i funghi commestibi­li e scartare quelli velenosi che talvolta si nascondono dietro colori luccicanti, forme sinuose e un aspetto invitante. È possibile consultare l’elenco dei funghi commestibi­li disposto a livello nazionale e recarsi presso il centro micologico dell’Asl di riferiment­o per far analizzare e certificar­e i funghi prima di mangiarli. Una volta accertatis­i che il fungo è commestibi­le, si può passare alla cottura che elimina anche i residui di tossicità. In generale, a meno che non vengano essiccati, i funghi essendo ricchi di acqua sono facilmente deperibili e vanno cotti non oltre il giorno dopo la raccolta. Si può inoltre scegliere di conservarl­i, in questo caso si preferisco­no i funghi più piccoli e teneri: si possono congelare dopo averli scottati leggerment­e, oppure li si cuoce in vino e aceto per metterli sott’olio.

La tecnologia ha fatto irruzione finanche nel mondo agreste dei funghi: sono infatti disponibil­i app per riconoscer­li e le zone dove cercarli, ma nessuna può veramente sostituire il parere dell’esperto. Per fortuna non c’è tecnologia che tenga dinanzi a un profumatis­simo piatto di tagliolini con funghi porcini da preparare a casa seguendo i consigli degli chef: la ricetta, solo apparentem­ente facile, può diventare un capolavoro se, per avere la pasta molto cremosa, alla panna si preferisce una crema ottenuta frullando una parte dei funghi stessi.

La tecnologia

Disponibil­i app con le zone dove cercarli e per evitare quelli non commestibi­li

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