Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’attesa per le multe e il futuro incerto È il momento più nero
Tra due settimane c’è la sfida con il Milan
NAPOLI C’è un momento in cui bisogna decidere, stabilire se il progetto possa o meno continuare così come era stato concepito e avviato. E prima che si accendano le luci su San Siro (la prossima sfida tra due settimane contro il Milan) i giocatori saranno messi al corrente delle decisioni della società rispetto alla ribellione di martedì scorso: la disobbedienza al ritiro imposto dal club.
Ci sono regole del contratto collettivo, ma anche clausole dei singoli contratti che vanno valutate ed eventualmente applicate. Dal cinque al venticinque per cento di multa sullo stipendio mensile lordo di ciascuno. Ma ogni singolo calciatore avrà la possibilità, probabilmente, di dire la propria davanti a un collegio arbitrale. Le posizioni potrebbero essere infatti valutate diversamente. De Laurentiis è a Los Angeles, la ferita è ancora aperta. La ribellione ma anche le prestazioni della squadra sono fatti sui quali il presidente del Napoli non intende soprassedere. Almeno, questo è al momento il suo stato d’animo. Ci sarà il Milan che potrà segnare il cambio di rotta, ma prima (e sono i tempi previsti dalla legge federale) bisognerà risolvere la questione disciplinare. Nel silenzio stampa di questi giorni si era diffusa la voce, subito smentita, della volontà di un chiarimento pubblico da parte dei giocatori.
Chissà che un passo indietro verso il club non possa essere il balsamo sui nervosismi degli ultimi giorni.
Lo scenario, per ora, non induce all’ ottimismo, non tanto per l’immediato - Ancelotti potrebbe imprimere la svolta, provando a stuzzicare ancora una volta le corde dell’orgoglio e della determinazione, o magari rivedere la sua idea tattica con l’intento di rinnovare la motivazione - ma soprattutto per il futuro.
Qualcosa si è spezzato, il ciclo dei giocatori che a Napoli hanno dato tutto e anche di più, probabilmente è finito. Farà fatica Allan, ad esempio, a scegliere di restare; Koulibaly potrebbe decidere di accettare le lusinghe dei top club europei e chiedere a De Laurentiis di essere ceduto. Insigne può aver esaurito la pazienza nel rapporto sempre controverso con la tifoseria, Mertens e Callejon si avviano alla scadenza. Per loro le porte del club potrebbero chiudersi in via definitiva già a gennaio (e sarebbe l’ultima possibilità per il Napoli di fare cassa su entrambi): la Cina di Benitez intriga lo spagnolo, mentre il belga che fino alle vicende della scorsa settimana aveva ancora intenzione di discutere del rinnovo, potrebbe ora aver voglia di continuare in un altro club europeo. Si chiacchiera su una ipotesi Inter, ma è prematuro per dire che c’è una trattativa. Mertens vuole continuare a misurarsi in un campionato competitivo, è un professionista serio e soprattutto integro fisicamente. Le opportunità non gli mancano. Cosa accadrebbe, dunque, se le strade tra questi cinque giocatori e il Napoli dovessero realmente dividersi? Il progetto cambierebbe, certo. Considerando anche le posizioni oggi piuttosto in bilico di Hysaj e Ghoulam, che non stanno vivendo (dal punto di vista dell’impiego in campo) la loro migliore stagione. Milik è in Polonia con la Nazionale, lì continua a curare la tendinite della zona pubica.
La lungimiranza del presidente De Laurentiis lo induce già in queste ore a programmare il futuro. A Carlo Ancelotti ha confermato fiducia pur recriminando sui risultati e le prestazioni delle ultime settimane. Per ora silenzio stampa, ma tanto lavoro dietro le quinte. Per il Napoli del futuro.