Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Terzigno, via agli abbattimenti Utenze staccate in 14 case abusive tra la rabbia dei proprietari
Urla, minacce di suicidio, malori, rabbia contro i giornalisti, immondizia sparsa in strada per bloccare il traffico e suscitare attenzione a livello nazionale. In via Panoramica, nel Comune di Terzigno, in piena zona rossa per il rischio vulcanico e nel cuore del Parco del Vesuvio, ieri è andato in scena il copione che si ripete ogni volta che la Procura o il Tribunale inviano le ruspe a demolire gli immobili abusivi per i quali sia stata emessa una sentenza penale di condanna passata in giudicato.
I protagonisti stavolta sono quattordici nuclei familiari i quali acquistarono 23 anni fa le abitazioni edificate da un costruttore non lontano dal sito dove poi, negli anni dell’emergenza rifiuti, sarebbe stata realizzata una discarica per volontà del governo Berlusconi e del commissario Guido Bertolaso. Sono immobili abusivi perché tirati su dopo che le licenze erano state revocate. «Noi però», sostengono da tempo le 14 famiglie, «non lo sapevamo. Siamo stati ingannati e truffati da tutti, compresi i notai negli studi dei quali sono stati stipulati i contratti». C’è chi ricorda di aver versato perfino l’Ici, quando ancora esisteva, e c’è chi sottolinea che a Terzigno sono moltissime le case abusive. «Anzi — protesta — se bisogna raccontare le cose come stanno, è un paese praticamente tutto abusivo». Ingenuità, sfortuna, malafede o mancanza di informazione che sia, oggi quei 14 nuclei familiari sono alle prese con la spada di Damocle delle ruspe che polverizzerebbero l’investimento economico che hanno effettuato alla metà degli anni Novanta e li costringerebbero a cercare una soluzione abitativa alternativa.
Ieri, tra mille difficoltà, sono iniziate le operazioni preliminari alla demolizione, compreso il distacco delle utenze. Alcuni mesi fa i proprietari avevano anche manifestato sotto la sede del governo a Roma. Chiedevano «una soluzione urgente e tempestiva». Con loro si è schierato il sindaco del comune Vesuviano, che di professione è avvocato e si chiama Francesco Ranieri. Oggi, secondo indiscrezioni circolate ieri nel pomeriggio, ma non confermate ufficialmente, il primo cittadino potrebbe provare ad incontrare il ministro alle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli per strappare dal governo in zona Cesarini una soluzione favorevole ai 14 nuclei familiari. Il caso Terzigno, peraltro, non è certamente l’unico in questo autunno caldo nel corso del quale, dopo una pausa che si è protratta per alcuni mesi, sono ricominciate le demolizioni delle troppe case abusive disseminate sul territorio campano. Le ruspe erano già entrate in azione a Napoli, a Casoria, a Capri, ad Afragola, solo per citare alcuni dei casi più recenti. Sempre a Terzigno, ad ottobre, era stata buttata già un’altra palazzina costruita abusivamente negli anni del saccheggio sistematico del territorio da parte dei cementificatori.