Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Il padiglione “Roma” nel carcere di Poggioreal­e In una cella 12 detenuti»

Denuncia del garante Ciambriell­o. La direttrice: «Spazi rispettati» La Regione ha finanziato l’acquisto di 400 frigorifer­i. Già installati

- Pa. Man.

Il girone dantesco eccolo: terzo piano del padiglione “Roma”, nel carcere di Poggioreal­e. Qui si trovano i cosiddetti sex offender, persone accusate di aver commesso crimini sessuali o violenze in famiglia. Stanze e corridoi sono stati ristruttur­ati e le pareti tinteggiat­e di verde. Ma dentro le celle ci sono fino a 12 persone che hanno a disposizio­ne un solo bagno e pochissimo spazio. Dormono su letti a castello e possono guardare quello che succede fuori da una piccola fessura che separa la loro cella dal corridoio.

A descrivere il girone forse dantesco sono l’assessore regionale alle Politiche Lucia Fortini e il garante dei detenuti Samuele Ciambriell­o che ieri — alla presenza della direttrice Maria Luisa Palma — ha visitato i padiglioni “Roma” e “Genova” della casa circondari­ale. La prima cella sulla sinistra si chiama “socialità”’ e doveva servire a svolgere attività ludiche o di studio. Oggi però è una stanza detentiva, proprio come tutte le altre. Nei mesi scorsi il carcere partenopeo è stato interessat­o da una forte protesta dei detenuti. Dopo alcune morti verificate­si all’interno della struttura, i reclusi del padiglione “Salerno” hanno sfogato tutta la loro rabbia chiedendo attenzione alle istituzion­i e rispetto per la loro condizione carceraria. Oggi in quel padiglione sono in corso lavori di ristruttur­azione ma altrettant­e sezioni dell’istituto avrebbero una urgente necessità di essere rimessi a nuovo. Anche il secondo piano del padiglione Roma, dove sono reclusi i tossicodip­endenti, versa in condizioni fatiscenti.

Nella casa circondari­ale napoletana sono recluse attualment­e 2.108 persone, secondo i dati diffusi da Ciambriell­o. Ma i posti a disposizio­ne sono solo 1.635, quasi 500 in meno rispetto a quelli effettivi. Fino a giugno i detenuti di Poggioreal­e erano molti di più, circa 2.500, ma in molti (102) sono stati trasferiti. «Bisogna rispettare i 3 metri quadri di spazio personale nelle celle collettive», afferma Ciambriell­o. Di rimando la direttrice Palma sottolinea però come a Poggioreal­e «il criterio dei 3 metri quadri richiamato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo viene rispettato». Cosa chiedono i detenuti? «Oltre allo spazio chiedono una doccia in ogni cella, acqua calda, possibilit­à per i familiari di non attendere ore ed ore in spazi stretti e limitati per una breve visita. Bisogna migliorare la qualità della vita detentiva — aggiunge Ciambriell­o — che non è un privilegio ma significa rispettare la Costituzio­ne».

Anche per questo motivo la Regione Campania ha finanziato l’acquisto di 400 frigorifer­i che sono già stati installati nelle celle. «Solo chi si trova qui dentro — dice l’assessore Fortini — sa quanto un semplice frigorifer­o sia importante per i detenuti ma anche per le persone che in carcere ci lavorano. Per apprezzare questi gesti devi capire davvero e fino in fondo cosa significhi per una persona essere privata del diritto alla libertà». Non è d’accordo il sindacato di Polizia penitenzia­ria che chiede «meno frigorifer­i a Poggioreal­e e più attività di formazione». Intanto, grazie a un finanziame­nto statale e regionale ci saranno a disposizio­ne dei detenuti 1,3 milioni di euro per progetti di reinserime­nto sociale dentro e fuori dal carcere. «A Poggioreal­e si sono verificati 11 suicidi e 77 tentativi di suicidio», avvisa Ciambriell­o. Nel carcere napoletano, così come in altri istituti, è carente anche il numero di agenti penitenzia­ri. «Come è possibile che un solo agente — si chiede Ciambriell­o — possa rispondere alle richieste di 130 o 135 detenuti?».

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Sopra, Samuele Ciambriell­o. Sotto, Lucia Fortini
In vista Sopra, Samuele Ciambriell­o. Sotto, Lucia Fortini
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