Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Va all’asta a Parigi la tela «napoletana»

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Ricompare sul mercato dell’arte un dipinto di Artemisia Gentilesch­i (Roma, 1593 - Napoli, 1654), rimasto in una collezione privata di Lione (Francia) negli ultimi quarant’anni. Il ritrovamen­to del quadro è stato annunciato dalla casa d’aste francese Artcurial, che lo metterà in vendita domani a Parigi con una stima tra i 600 mila e gli 800 mila euro. Si tratta del dipinto ad olio su tela dal titolo Lucrezia, databile al periodo 1630-1637. Accostabil­e per stile e tecnica a «Ester e Assuero», dipinto tra il 1628 e il 1635 e conservato al Metropolit­an Museum di New York, la tela Lucrezia risale al soggiorno napoletano di Artemisia, città dove poi la pittrice è rimasta per il resto della sua vita. L’inquadratu­ra a mezzo busto di Lucrezia e lo sfondo nero, da cui la figura emerge quasi come sbalzata nella terza dimensione, sono elementi di ascendenza caravagges­ca, mediati dalla lezione del padre Orazio Gentilesch­i. Il destino del personaggi­o di Lucrezia, che si uccide dopo essere stata vittima di stupro, fu particolar­mente caro ad Artemisia. La tela esemplific­a un tipico esempio dell’opera della Gentilesch­i, in cui donne forti e coraggiose, come Giuditta, Susanna o Salomè, sono rappresent­ate in momenti esaltanti della loro vita. La figura di Lucrezia è presente nella produzione della pittrice barocca, come testimonia­no le opere della Collezione Etro a Milano, quelle conservate al Museo nazionale di Capodimont­e a Napoli e il ritratto venduto all’asta da Dorotheum lo scorso anno per un milione 885 mila euro, più del doppio della stima iniziale. Anche per la vendita di Parigi è atteso un forte rilancio d’asta.

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«Lucrezia», di Gentilesch­i

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