Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’irruzione in casa di Allan: noi ci sentivamo al sicuro
L’informativa della famiglia. Al vaglio le impronte
Gli investigatori stanno cercando immagini utili negli impianti di sorveglianza dei dintorni: la casa di Allan non ne ha. Nell’informativa si legge che Allan e la moglie, in quella villa isolata, si sentivano al sicuro. Chi è entrato nella villa dalla finestra ha lasciato impronte sulle lenzuola del letto dei bambini.
NAPOLI La finestra spalancata, le impronte delle scarpe sul letto, la stanza a soqquadro: il racconto del tentativo di furto in casa di Allan che emerge dall’informativa dei carabinieri è ancora più brutto di quello trapelato a caldo, nei giorni scorsi. Sull’intrusione nella villa di Pozzuoli e sul furto a bordo dell’auto della moglie di Zielinski, parcheggiata a Varcaturo, sta indagando un pool di pm esperti di reati connessi con il mondo dello sport. Al momento non c’è alcuna certezza, ma solo un sospetto: non si tratta di una coincidenza, ma qualcuno ha voluto lanciare un segnale ai giocatori. Quando i ladri sconosciuti sono entrati nella villa di Allan, il calciatore e la moglie, che è in attesa del terzo figlio, non erano in casa. Qui erano rimasti i bambini con la tata, una donna il cui marito a sua volta lavora come autista per la famiglia. Quando la coppia è rientrata, si è accorta delle impronte sul letto, poi della manomissione della cassaforte. Probabilmente, hanno ricostruito i carabinieri, i ladri, nello scavalcare la finestra, hanno messo i piedi sul copriletto. Quindi si sono diretti a colpo sicuro verso la cassaforte, provando ad aprirla, ma non ci sono riusciti. I bambini e la tata non si sono accorti di nulla.
Gli investigatori stanno cercando immagini utili negli impianti di sorveglianza dei dintorni: la casa del calciatore, infatti, non ne ha. Nell’informativa si legge che Allan e la moglie, in quella villa isolata, si sentivano assolutamente al sicuro. A trasmettere loro questa sensazione era anche, probabilmente, il sostegno da parte dei tifosi, la tutela spontanea dei napoletani nei confronti dei calciatori loro beniamini. Ora che il clima intorno ai giocatori è cambiato, è possibile che chi in precedenza non avrebbe osato tentare un furto ad Allan abbia cambiato idea.
È attesa in queste ore, invece, l’informativa sul furto a bordo dell’auto della moglie di Zielinski: mentre era a passeggio in spiaggia con il cane, domenica mattina, qualcuno ha asportato dalla sua Smart lo stereo, il navigatore e i documenti. Anche in questo caso i dubbi sono tanti. Il procuratore aggiunto Sergio Amato, che coordina le attività del pool, ha delegato gli approfondimenti sui due episodi ai pm Danilo De Simone e Stefano Capuano. Non viene trascurato il clima che si è creato intorno alla società. La gestione De Laurentiis è la prima che in modo deciso ha allontanato i calciatori dagli ambienti criminali, da cui spesso provengono gli ultrà: non è consentito loro prendere parte ad eventi che li espongano a questo rischio, come inaugurazioni di locali o feste private. Anche nello stadio la vita per i violenti si è fatta più difficile, per esempio grazie ai tornelli «intelligenti». E questo a molti non fa piacere.