Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Msf, 20 anni dal Nobel e la sfida continua
Ricorre anche il ventennale della Campagna per l’accesso ai farmaci essenziali L’epidemiologa: «Molto si è fatto ma l’obiettivo sono le cure salvavita per tutti»
«Vent’anni di azioni, battaglie e mobilitazioni per provare a cambiare qualcosa e a rendere giustizia a un diritto inderogabile dell’uomo, il diritto alla salute, alla cura. Vent’anni che condividono questa sorta di compleanno con il Nobel per la pace». Così Silvia Mancini, epidemiologa di Msf commenta i vent’anni dal Nobel per la pace e i vent’anni di Campagna per l’accesso ai farmaci essenziali lanciata da Medici Senza Frontiere proprio nel 1999 per promuovere l’accessibilità delle cure, stimolare la ricerca e lo sviluppo di terapie innovative e abbattere le barriere politiche, economiche e legali che impediscono alle persone di ricevere i trattamenti di cui hanno bisogno.
«A dire il vero non si tratta di una coincidenza questo doppio anniversario - continua Mancini - Msf infatti, volle celebrare la vittoria del Nobel lanciando la Campagna, dedicandovi l’importo ottenuto per il Premio. Una campagna che riaffermava una delle massime difficoltà che in quegli anni i nostri medici riscontravano, proprio quando l’Hiv era all’apice. C’era difficoltà a curare i pazienti per il costo dei farmaci o perché non esistevano di fatto come in caso di malattie trascurate come la leishmaniosi, o la malattia del sonno, perché poco interessanti per il mercato farmaceutico». E proprio in concomitanza di questi 20 anni Msf ha lanciato una nuova campagna nel corso del 2019 il cui significativo claim è «Non chiediamo mica la luna». «Ancora oggi ci sono milioni di persone che muoiono per malattie prevenibili e curabili proprio per la difficoltà dell’accesso alle cure salvavita fondamentali. Un problema che negli ultimi anni tra l’altro sta diventando globale colpendo anche l’Europa e i Paesi più ricchi, visti i costi sempre più elevati dei prodotti di ultima generazione ne stanno compromettendo la fruizione. Penso al Sofosbuvir, farmaco per il trattamento dell’epatite C, e a diverse terapie anti-tumorali».
Tante le sfide ancora sul campo come quella che riguarda polmonite che resta la causa principale di morte tra i bimbi al di sotto dei 5 anni, ma in questi 20 anni ci sono stati diversi successi. «Per esempio - racconta l’epidemiologa di Msf - lo stesso Hiv-Aids è sicuramente emblematico. Negli anni in cui la malattia retro-virale immessa sul mercato aveva costi elevatissimi con una serie di azioni siamo arrivati a un abbattimento del costo della terapia retro-virale di prima linea. Oppure penso alla malattia del sonno. Ecco nel 2018 la Dndi ha ottenuto un nuovo farmaco contro questa malattia negletta. Questo ovviamente non significa che queste problematiche non sono state risolte, e l’attenzione deve esser sempre alta. Un’attenzione che deve esser collettiva visto che è nell’interesse di tutti noi».
D’altronde come ricorda il motto della campagna «l’accesso alle cure per tutti non è fantascienza».
«Ci sono alcune richieste basilari - conclude Mancini - ci vuole trasparenza sui prezzi elevati dei farmaci certamente non determinati solo dai costi della ricerca, di sviluppo e produzione; allo stesso modo si deve contrastare l’abuso di brevetti che estendono i monopoli delle aziende farmaceutiche, per farmaci che non presentano effettive innovazioni; e intanto vanno aiutati quei Paesi che per esercitare il loro diritto di accesso a farmaci a prezzi accessibili sono in attesa di autorizzazione per produrre e ottenere versioni economiche di farmaci e vaccini salvavita. Ma queste sono solo alcune delle richieste basilari. Di contro ci vorrebbe la consapevolezza di tutti noi che garantire a tutti l’accesso alle cure non è beneficenza, bensì giustizia».
La campagna
«Non chiediamo mica la luna» è il claim lanciato per favorire terapie a tutti