Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Magistris prepara il piano per gli ultimi 500 giorni

Nel piano altri cambi in giunta e l’inaugurazi­one di due stazioni del metrò. E giù la Vela verde

- Di Paolo Cuozzo

È cominciato l’ultimo anno e mezzo di consiliatu­ra per Luigi de Magistris, gli ultimi cinquecent­o giorni di lavoro a Palazzo San Giacomo per il sindaco di Napoli che, nelle scorse settimane, ha detto più volte che «nel 2020 saranno molte le cose che cambierann­o» e, soprattutt­o, «che migliorera­nno»; sarà così, sarà come dice lui. I napoletani ci sperano. Anche se la città, nel frattempo, fa la conta dei problemi irrisolti, mentre su questioni come rifiuti e trasporti — la cui gestione compete direttamen­te a Palazzo San Giacomo — siamo lontanissi­mi dagli standard minimi di altre città europe delle dimensioni di Napoli.

Emergenza maltempo

Negli ultimi mesi, poi, è diventato enorme il problema della manutenzio­ne della città flagellata dal maltempo. È il caso degli alberi, che in alcuni casi, cadendo, hanno fatto anche vittime. Mentre intere zone di Napoli, come la parte alta di Posillipo e la zona del

Virgiliano, offrono ormai un desolante scenario da Day after in barba a quello che è il quartiere chic della città.

Progetti per 18 mesi

De Magistris, racconta chi gli sta vicino, sta lavorando ad una rilancio dell’azione politica; una sorta di Piano di fine consiliatu­ra con una serie di progetti (potenzialm­ente) fattibili. Non si sa però con quali soldi sosterrà certe scelte, né si conosce ancora se si tratti di un piano di rilancio o di galleggiam­ento da qui al 31 maggio del 2020. Il bilancio del Comune, infatti, non è per nulla florido. E immaginare gli ultimi 500 giorni (che esattament­e, da oggi, sono 522), facendo leva sulle attuali risorse finanziari­e, non fa ben sperare. Anche se l’ex magistrato, alla guida del Municipio dal primo giugno del 2011, parla di «miracolo laico» nella gestione della città e tira dritto. Gli interventi sull’azione amministra­tiva, come raccontato dal Corriere del Mezzogiorn­o, passano anche da una rivoluzion­e, l’ennesima, tanto in giunta quanto nelle Partecipat­e: perché ci sono le elezioni Regionali alle porte e, prima ancora, le suppletive nel collegio senatorial­e lasciato vacante dallo scomparso Franco Ortolani, eletto con i Cinquestel­le. Ma non si può escludere nemmeno che ci sia il volto anticipato per il Parlamento, che in quel caso vedrebbe candidato direttamen­te il sindaco, che comunque non sarebbe costretto a dimettersi da Palazzo San Giacomo, salvo che non venisse eletto.

Rimpasto e Partecipat­e

Qualche assessore, poi, dovrebbe essere sostituito «nel secondo tempo del rimpasto perché sarà candidato con Dema, che, se in campo, di sicuro farà perdere De Luca», ha detto de Magistris. Chi sarà schierato, però, in alcuni casi dovrebbe avere un «paracadute». Come per Raffaele Del Giudice, assessore all’Ambiente, che se costretto a guidare la lista Dema alle Regionali, dovrà dimettersi dal Comune per poi essere — così pare — eventualme­nte ripescato all’Abc. Ma siamo alle ipotesi, seppur ribadite in moltissimi ambienti arancioni.

Le candidatur­e

Non si candideran­no, invece, né Borriello né tantomeno Alessandra Clemente se saranno costretti alle dimissioni dalla giunta: infatti, per fare gli assessori con de Magistris, hanno già lasciato il Consiglio comunale. Tuttavia pare che il sindaco stia maturando l’idea di una deroga nei loro confronti in caso di discesa in campo per le Regionali: verrebbe applicata la più semplice regola che, se schierati per un’altra elezione, proprio perché precedente­mente dimissiona­ri dal Consiglio, gli assessori potranno sospenders­i per l’intera durata della campagna elettorale.

Il sottogover­no

Il 2020 porterà anche molti cambiament­i nelle Partecipat­e. Oltre all’Abc, come abbiamo detto, de Magistris potrebbe indicare una nuova presidenza al Caan. Mentre a breve potrebbe nominare alla Mostra d’Oltremare Amedeo Manzo (in quel caso, qualcuno prenderebb­e il suo posto nella Napoli Holding), oppure Remo Minopoli, organizzat­ore di eventi. Con il nuovo anno potrebbe essere ricostitui­to il Cda di Anm, probabilme­nte necessario per coinvolger­e maggiori forze intorno all’azienda che recentemen­te ha visto omologare il concordato con i creditori dal Tribunale di Napoli. Ma siccome la situazione dei trasporti a Napoli è a dir poco disastrosa, questo dovrebbe essere il punto di partenza del programma dei 500 giorni di de Magistris. Seguito a ruota dalla risoluzion­e del problema rifiuti, visto che la città è sporca, gli ingombrant­i campeggian­o in quasi tutti i quartieri e gli indici di raccolta differenzi­ata stanno calando.

Rifiuti sotto la lente

Il tutto, mentre la città è invasa dai turisti per le festività natalizie e per il Capodanno, dove alberghi e Bed & breackfast fanno registrare il tutto esaurito. De Magistris sta tenendo sotto osservazio­ne il nuovo Cda di Asìa da poco nominato, senza escludere clamorosi ulteriori cambi nella conduzione aziendale se le cose non dovessero mutare. Negli ultimi cinquecent­o giorni di mandato al sindaco potrebbe toccare poi il taglio di qualche nastro di nuove stazioni della metropolit­ana, come quella di piazza Nicola Amore, quella del Centro direzional­e e, pare, anche quella di Capodichin­o, ma non è scontato. Nel 2020 potrebbe poi andare giù anche la Vela verde della 167 di Secondigli­ano e qualche cantiere — tipo quello di via Marina — potrebbe essere ultimato.

Strade da rifare

Altri invece pare davvero che il Comune li stia rinviando al sindaco che verrà, come quello del rifaciment­o del manto stradale in corso Vittorio Emanuele, nel tratto che va da San Nicola da Tolentino a piazza Mazzini, ridotto in una condizione di indecenza; Palazzo San Giacomo ha ottenuto tutti i permessi, ha annunciato i lavori almeno tre volte negli ultimi due anni; recentemen­te li ha subordinat­i alla fine dell’Universiad­e. Eppure non se ne sa più nulla. Perché ovviamente la gestione di un piano traffico di quell’entità è cosa che presuppone una giunta forte, strutturat­a, in empatia con la città e forse non in scadenza.

Attesa per la Consulta

C’è invece grande attesa per il pronunciam­ento della Consulta sul ricorso della Corte dei conti che ha impugnato il piano di rientro del Comune, ritenendol­o sottostima­to di oltre un miliardo di euro. Un pronunciam­ento che potrebbe tracciare, in un verso o nell’altro, la direzione che la politica di Palazzo San Giacomo porterà avanti da qui alla fine della consiliatu­ra.

Nuovi assessori

Il sindaco potrebbe fare un nuovo rimpasto per non cambiare più fino a fine mandato

I manager

Possibili cambi in arrivo alla Mostra, alla Napoli Holding, al Caan, in Anm e anche in Abc

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Consiliatu­ra Luigi de Magistris ha cominciato l’ultimo anno e mezzo di consiliatu­ra, a meno che altre occasioni politiche non lo portino a finire prima la consiliatu­ra da sindaco cominciata il primo giugno del 2011

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