Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Abbattuti i pini, scatta la corsa alla legna gratis

Venanzoni (Pd): ceppi caricati su auto e furgoni

- Geremicca

Si ferma un furgoncino,

NAPOLI scende un signore ed inizia a caricare i grossi pezzi di tronco di pino, quel che resta degli alberi abbattuti in urgenza dopo l’ultima tempesta di Scirocco. Quando il vano posteriore è pieno l’uomo monta sul mezzo e va via.

La scena è stata immortalat­a da Diego Venanzoni, consiglier­e comunale del Pd. Quei tronchi stanno lì da giorni senza che la ditta incaricata di eliminare gli alberi a rischio caduta abbia ancora provveduto a portarli a smaltiment­o. «È cominciato il fai da te — accusa Venanzoni — e chiunque può prelevare il legname che gli occorra. Aggiungo che, nonostante un minimo di transenne agli incroci, le auto in via Boccaccio continuano transitare in entrambi i sensi di marcia , con pericoli non trascurabi­li per la sicurezza pubblica e provata». Non va meglio al Vomero, precisamen­te in via Tino da Camaino, un’altra zona nella quale gli alberi sono stati pesantemen­te colpiti dalla sciroccata della scorsa settimana. «La strada — denuncia Maria Teresa Ercolanese, promotrice del comitato Gazebo Verde — è ancora in buona parte ostruita dalle frasche e dai rami di un albero abbattuto. Il 23 dicembre lo ho segnalato all’assessore al Verde Luigi Felaco e mi aveva assicurato che il problema sarebbe stato risolto. Stamane 26 dicembre la situazione era immutata. Le persone hanno difficoltà perfino a camminare sul marciapied­e ostruito». Felaco replica: «Il legno sta ancora in via Boccaccio perché l’impresa che avrebbero dovuto rimuoverlo è stata impegnate nei giorni scorsi, compreso Natale e Santo Stefano, in operazioni di somma urgenza per eliminare altre alberature a rischio caduta. Sette in via Boccaccio,

una al Vomero ed altre in diverse zone della città. Se c’è una situazione di pericolo immediato certamente mandiamo la ditta lì e la rimozione del legno dei tronchi già abbattuti passa in secondo piano. Potrebbe cominciare oggi, relativame­nte a via Boccaccio, ammesso che nel frattempo non ci segnalino altre situazioni di rischio».

Si naviga a vista, insomma. L’assessore promette una svolta per il 2020. «A gennaio — dice — avremo in cassa i fondi della Città metropolit­ana. Cinque milioni per ripiantuma­re le strade e 14 per i parchi. Bisognerà capire come intervenir­e al meglio, quali alberi mettere a dimora e dove. Ho chiesto un confronto anche alla Soprintend­enza». Tra i nodi c’è quello dei pini, alberi di alto fusto che donano ossigeno, ombra e verde ma sono di difficile gestione nel contesto urbano. Accade a Napoli come nelle altre metropoli, dove pure negli ultimi anni non sono state rare le cadute di alberi di alto fusto. I pini — fa sapere Felaco — saranno ripiantati al viale Virgilio, dove sono stati decimati dalle tempeste di vento, dai parassiti, dalla cattiva manutenzio­ne e dalla scellerata cementific­azione dei marciapied­i fino alla base del tronco. In altre strade potrebbero essere sostituiti da altre alberature.

Resta chiuso, intanto, il parco della Floridiana, che è gestito dalla Soprintend­enza, in attesa che si svolgano gli interventi di messa in sicurezza delle piante dopo la sciroccata di sette giorni fa. «Mentre tanti protestava­no all’ingresso perché non informati della chiusura — racconta Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori Collinari — una persona ha aperto con le chiavi ed è entrata con un’autovettur­a. Il pericolo di caduta degli alberi evidenteme­nte non vale per chi, non si capisce a che titolo, continua a vivere negli immobili all’interno del parco demaniale».

Ercolanese

La strada è ancora in buona parte occupata dalle frasche Le persone hanno difficoltà perfino a camminare lungo il marciapied­e ostruito

Il giardino off limits

Ancora chiuso il parco della Floridiana Si attende la messa in sicurezza degli alberi

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Il fai da te Via Boccaccio disboscata, tagliai tutti i pini a rischio di caduta. Le ceppaie sono comunque rimaste lungo la strada abbandonat­e. Fino a quando qualcuno (foto sotto) non carica abusivamen­te la legna sui furgoni
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