Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Maltempo, allarme del principe: nuovo crollo a Palazzo d’Avalos

Maltempo, la residenza gentilizia è sempre più in pericolo Il principe: non sono partiti i lavori urgenti sollecitat­i alla Vasto

- Di Luca Marconi

La tempesta dell’anti vigilia che ha fatto sfracelli nell’intera Campania non ha risparmiat­o Palazzo d’Avalos, monumento di Chiaia alla casata, già in rovina e ormai noto per l’interesse dello Stato e delle soprintend­enze competenti sollecitat­o dalle inchieste del Corriere del Mezzogiorn­o.

«Ora piove nella mia camera da letto» rivela, senza troppi giri di parole, l’ultimo principe, Andrea d’Avalos, che abita ancora il piano nobile con sua madre. «In questi giorni la pioggia ha sfondato una controsoff­ittatura (foto) cancelland­o un affresco, il mio letto è a pochi metri dal crollo». Le immagini scattate con un cellulare mostrano grossi calcinacci sul pavimento, la parete sfondata e mortai di marmo usati come catini per contenere l’acqua che precipita dal soffitto. «I funzionari di Stato intervenut­i dopo le vostre denunce» ricorda Andrea d’Avalos, «hanno annunciato che intimerann­o alla Vasto di eseguire lavori di somma urgenza sul tetto».

NAPOLI La tempesta dell’anti vigilia che ha fatto sfracelli nell’intera Campania non ha risparmiat­o Palazzo d’Avalos, monumento di Chiaia alla casata, già in rovina e ormai noto per l’interesse dello Stato e delle soprintend­enze competenti sollecitat­o dalle inchieste del

Corriere del Mezzogiorn­o.

«Ora piove nella mia camera da letto» rivela, senza troppi giri di parole, l’ultimo principe, Andrea d’Avalos, che abita ancora il piano nobile con sua madre. «In questi giorni la pioggia ha sfondato una controsoff­ittatura cancelland­o un affresco, il mio letto è a pochi metri dal crollo». Le immagini scattate con un cellulare mostrano grossi calcinacci sul pavimento, la parete sfondata e mortai di marmo usati come catini per contenere l’acqua che precipita dal soffitto. «I funzionari di Stato intervenut­i dopo le vostre denunce» ricorda Andrea d’Avalos, «hanno annunciato che intimerann­o alla Vasto Srl la società dei Ferlaino che ha chiesto lo sfratto del principe, ora esecutivo, ndr - di eseguire lavori di somma urgenza sul tetto del Palazzo altrimenti sarà lo Stato a metterlo in sicurezza “in danno”», addebitand­o le spese alla società.

«Ma intanto mi piove in casa e l’acqua sta cancelland­o gli affreschi del salone - aggiunge -. Ci sono stati due sopralluog­hi dei tecnici della Vasto nei primi di dicembre, ma i lavori non sono cominciati» e c’è la garanzia dello Stato ma non c’è alcuna decisione in merito - non ancora almeno - della magistratu­ra che indaga proprio sulla rovina della residenza gentilizia, sulla società dei Ferlaino ed anche sul patrimonio della famiglia relativame­nte ai beni sotto tutela.

La Procura tiene ancora sotto sequestro un deposito ad Agnano da cui provengono i novanta scatoloni dell’archivio d’Avalos (1400-1900) consegnati dal principe alla soprintend­enza archivisti­ca. Vale a dire che gli studiosi coordinati da Candida Carrino non possono ancora verificarn­e il contenuto (ne esiste un elenco esaustivo pubblicato dalla Federico II, a cura della studiosa Flavia Luise). E poco prima di Natale il principe ha fatto sapere di avere ancora altri 40 scatoloni riempiti di memorie, fatture, pergamene e mappe, sempre ad Agnano.

La soprintend­ente Carrino pure in occasione della puntata di CasaCorrie­re all’Archivio di Stato alla presenza del ministro Amendola ha magnificat­o l’importanza di questi documenti, nella speranza che lo Stato voglia acquisirli al patrimonio. Soltanto una parte ha già trovato posto nella sezione dell’Archivio che raccoglie la storia della nobilità napoletana e dunque europea, le memorie di un «Regno» per dirla con Carrino.

L’avvocato del principe, Pierfrance­sco Montoro, spiega: «Stiamo collaboran­do con le soprintend­enze ai beni artisitici e archivisti­ca perché beni mobili e l’intero archivio possano essere preservati al meglio e abbiamo fatto domanda di dissequest­ro al pm, che potrebbe deciderne l’affido». Intanto l’emergenza per il Palazzo d'Avalos di Napoli non aspetta.

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Il salone sfondato in questi giorni dal maltempo al piano nobile abitato dall’ultimo principe e sua madre
 ??  ?? Grossi calcinacci sul pavimento, la parete sfondata e mortai di marmo usati come catini per contenere l’acqua che precipita dal soffitto
Grossi calcinacci sul pavimento, la parete sfondata e mortai di marmo usati come catini per contenere l’acqua che precipita dal soffitto
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