Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ritrovato il Santa Claus di Anacapri
Anacapri, ore d’ansia per la sorte di Antonio Parlato Dopo aver consegnato i regali a bambini e anziani era tornato a casa in ritardo, una lite con sua moglie l’allontanamento e infine la scoperta: era in un casolare
Babbo Natale torna a casa. Si conclude con un lieto fine la storia natalizia che ha tenuto l’isola azzurra con il fiato sospeso per oltre 36 ore.
CAPRI Babbo Natale torna a casa. Si conclude con un lieto fine la storia natalizia che ha tenuto l’isola azzurra con il fiato sospeso per oltre 36 ore.
Tutto ha inizio la vigilia di Natale, quando come di consueto Antonio Parlato, fabbro anacaprese di 63 anni, si trasforma - complice la sua lunga barba bianca - in Babbo Natale e inizia il suo giro per consegnare regali a bambini e anziani. Una delle sue tappe è la casa di riposo San Giuseppe, dove si reca assieme ai volontari dell’Unitalsi di Capri per donare un sorriso agli anziani che vi risiedono. Un momento di allegria e di gioia per una tradizione che va avanti da anni con la distribuzione di doni ad amici e parenti. Antonio non si tira mai indietro quando si tratta di aiutare il prossimo e passare qualche ora in allegria.
Un paio di ore più tardi, ancora vestito di rosso, l’uomo - conosciutissimo sull’isola - fa rientro a casa in via Grotta Azzurra. Ma qui scoppia un battibecco con la moglie per il ritardo alla cena della vigilia. Antonio si arrabbia, sbatte la porta e sparisce. È il figlio Francesco a raccontarlo ad un maresciallo dei carabinieri quando, il giorno dopo, si presenta in caserma per denunciarne la scomparsa. Insieme tentano di ricostruire le ultime ore dell’uomo, le persone che ha incontrato, i luoghi che ha visitato per capire che fine possa aver fatto dopo essere uscito di casa in tutta fretta intorno alle 22 del 24 dicembre. Antonio sembra essere sparito, inghiottito nel buio della notte di Natale. Nessuno lo ha più visto. Non ha con sé soldi, cellulare, non ha usato nessuno dei veicoli in suo possesso. Si è allontanato a piedi. Ma verso dove?
Passano le ore e cresce l’angoscia. La figlia Giada lancia un appello sui social per cercare il suo adorato papà al quale più volte dedica pensieri di affetto e stima proprio su Facebook. «È scomparso da casa ieri sera intorno alle 22.15 circa — scrive Giada la mattina di Natale — aiutateci a trovarlo». E basta poco. Il tam-tam dei social con migliaia di condivisioni raduna una folla di centinaia di cittadini davanti alla piccola caserma dei carabinieri di Anacapri. Iniziano le ricerche. Una mobilitazione totale di tutta la cittadinanza che viene suddivisa in squadre per battere a tappeto ogni angolo del «comune di sopra».
Cala la seconda notte e le ricerche vengono sospese. Si inizia a temere per le sorti di Antonio Parlato dopo le prime 24 ore senza esito positivo. Si fanno ipotesi, si tracciano nuovi percorsi da battere. Ieri mattina, intorno alle 7, si torna in strada a cercare con la luce del sole perlustrando ogni angolo da Monte Solaro a Orrico, la zona a strapiombo sul mare dove vive Antonio con la sua famiglia. È proprio quello l’incubo a cui nessuno vuole dare voce: si teme che Antonio possa essere caduto accidentalmente in mare, come accadde a suo nipote pochi anni fa, ritrovato dopo tre giorni privo di vita.
Ma gli anacapresi non si arrendono. Si utilizzano i droni, le motovedette della guardia costiera, arrivano gli elicotteri delle forze dell’ordine con un tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico della Campania che sorvola l’intera area delle ricerche a bordo di un velivolo dei carabinieri. Ai volontari isolani si affiancano la Protezione Civile e gli esperti del Cnsas, mentre la prefettura chiedeva l’invio dei cani molecolari per incrementare le ricerche. Passano le ore e cresce l’ansia. Antonio manca da casa da quasi due giorni. Le speranze di ritrovarlo vivo iniziano a diminuire. Ma ecco, dopo 36 ore, il lieto fine: Antonio è stato ritrovato e sta bene. Il Babbo Natale di Anacapri si trovava in una depandance di una villa deserta nel periodo invernale, non molto distante dalla sua abitazione. È in stato confusionale ma in discrete condizioni. Per individuarlo e soccorrerlo è stata sfondata una porta. L’uomo era in uno stato di ipotermia moderata su un giaciglio di fortuna dove aveva trascorso la notte di Natale. Soccorso dal 118, dai carabinieri e dal gruppo Cnsas, Antonio è stato immediatamente trasferito all’ospedale Capilupi, è fuori pericolo ma è stato ricoverato e rimarrà sotto osservazione. Finale da favola con una piccola folla di amici, sindaco compreso, che si è recata in ospedale per salutare Antonio e dimostrargli affetto e vicinanza. L’isola esulta: ha riavuto il suo Babbo Natale.