Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Gli ultimi partigiani Morto Gennaro Di Paola

- T. B.

«Parlare, ricordare, testimonia­re. Insegnare, soprattutt­o nelle scuole». Non si stancava di ripetere queste parole Gennaro Di Paola, il partigiano morto la vigilia di Natale a 98 anni: presente da sempre alle celebrazio­ni del 25 aprile in città, era tra gli ultimi protagonis­ti ancora in vita delle Quattro Giornate. Nel 1943 Di Paola aveva 21 anni ed era un militare. Come tanti cittadini e commiliton­i decise che fosse giunta l’ora di opporsi ai rastrellam­enti e alle violenze e scese in strada all’Arenella, dove furono erette barricate per bloccare l’accesso all’ospedale Cardarelli. Uno dei tanti gesti che condussero a liberare la città da tedeschi e fascisti. Una liberazion­e che, secondo il vecchio partigiano, non doveva però mai considerar­si definitiva­mente acquisita. Lo scrisse in due libri autobiogra­fici, in tante riflession­i e documenti affidati a Guido D’Agostino, presidente dell’Istituto campano per la Storia della Resistenza. Agli ideali della lotta contro la dittatura, Gennaro volle dedicare il resto della sua vita: «Ogni anno — ha ricordato il sindaco, Luigi de Magistris — ci incontrava­mo in piazza per le celebrazio­ni ufficiali e cantavamo “Bella ciao”». Il sindaco ha voluto inviare il gonfalone della città ai funerali a Massa di Somma, dove Di Paola si era trasferito. Lo scorso 25 aprile Gennaro si rivolse al presidente della Camera, Fico: «Noi non chiediamo nulla, è il nostro stile. Ma la invitiamo a difendere sempre il valore della Resistenza, a parlarne di più nelle scuole, a divulgarne lo spirito».

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