Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Luca brinda all’anno nuovo «Via i tetti di spesa in sanità»
Il resoconto del governatore: «Fatto miracoli, il 2020 dedicato alle donne»
Il resoconto c’è tutto a fine anno. Ma i due annunci di maggior peso riguardano l’abolizione dei tetti di spesa per le prestazioni ambulatoriali in convenzione (in modo da lasciarsi alle spalle il blocco trimestrale con l’assistenza a pagamento) e la validità triennale della graduatoria — come da sempre auspicato ed ora con l’approvazione in Finanziaria dell’emendamento a firma di Graziano Del Rio e Piero De Luca finalmente ottenuta — del cosiddetto concorsone del Piano Lavoro regionale.
Vincenzo De Luca consegna il suo voluminoso dossier delle «cose fatte» nel corso del 2019: una sorta di Lonely Planet della sua prossima campagna elettorale. Una guida per quei «rosiconi — li ha definiti proprio così — che vorrebbero la Campania ultima, invece con noi è prima in Italia». Alla fine dell’incontro con i giornalisti è stato il primo ad esultare per la nomina di Gaetano Manfredi, rettore della Federico II, a ministro dell’Università: «Credo debba essere uno dei motivi di onore per Napoli, per la Campania e per il Sud. Facciamo i migliori auguri di buon lavoro a Gaetano Manfredi: è un altro contributo che da Napoli e dalla Campania diamo all’Italia perché non si perda nella politica politicante, ma trovi la strada della competenza, del rigore, della serietà anche nelle attività istituzionali». Un augurio che il governatore ha fatto anche a se stesso, dato che con il rettore-ministro viene meno un altro insidioso competitor nella corsa alla candidatura alla presidenza della Regione.
Ma torniamo all’annuncio dell’abolizione dei tetti di spesa in sanità. È l’assessore al Bilancio Ettore Cinque a spiegare i dettagli: «Contiamo — ha detto a margine della conferenza — sulla organizzazione puntuale che verrà dalla piattaforma informatica di Soresa, sul pool di monitoraggio che controllerà in tempo reale i flussi di spesa e sulla stretta che applicheremo sulle prestazioni riguardanti le matrici genetiche: si tratta di esami che assorbono e una fetta cospicua della spesa. Infine, proveremo a dialogare a viso aperto con i titolari delle strutture accreditate e credo che la cancellazione della trimestralità dei tetti possa essere un buon presupposto per aprire la trattativa».
De Luca ha dedicato l’anno che verrà alla senatrice a vita Liliana Segre («Una signora che dopo essere sopravvissuta ai lager deve trovarsi alla fine della sua vita a fronteggiare attacchi barbari») e alle donne. Nelle centoventi pagine divise in 13 capitoli tematici del libro-consuntivo Un anno per la Campania il governatore ha confermato che dopo l’uscita dal commissariamento della sanità sarà lanciato «il piano per 7600 assunzioni».
Ma un altro argomento centrale resta quello dei trasporti: «Abbiamo acquistato i treni per la Linea 2 della metro, siamo in attesa dell’ok dell’agenzia nazionale per quelli già revampizzati dell’Eav, abbiamo in corso l’acquisto di 1000 autobus». Senza trascurare gli investimenti per la rigenerazione urbana: «Lavoriamo su sei o sette grandi progetti per Napoli. Dopo aver ristrutturato la stazione di Scampia, a gennaio partiamo con i lavori a Porta Nolana, dove creeremo una porta d’ingresso di livello europeo». Il presidente della giunta ha ricordato che «sono stati distribuiti 135 mila abbonamenti gratuiti agli studenti» e rivendicato il successo delle Universiadi «con gli oltre 6.000 atleti venuti a Napoli e in Campania per gareggiare in impianti completamente ristrutturati con i 270 milioni di euro di fondi della Regione». Come il sostegno fornito alla vicenda Whirlpool: «La Regione è stata l’unica ad intervenire con venti milioni di euro».
Insomma, sforzi, impegni, investimenti. Anzi, De Luca li chiama «miracoli»: senza mezzi termini. Il brindisi finale con il panettone e il presepe ad altezza d’uomo allestito in sala hanno fatto da cornice alle laiche celebrazioni di fine anno del governatore. E gli assessori? Sono rimasti in religioso silenzio, tutti schierati nella tribuna laterale della sala De Sanctis. «Abbiamo un piano regionale sui rifiuti — ha proseguito il governatore — che regge con una raccolta differenziata al 60%. Basterebbe uno sforzo in più dalla città di Napoli. Da gennaio, intanto, partiamo con gli impianti di compostaggio: dobbiamo essere autonomi». Le ecoballe da smaltire sono tra i crucci maggiori. «Molto è cambiato: nessuno Stato è disposto ad accogliere i rifiuti. Abbiamo rimosso 500mila tonnellate. Poi, se c’è chi vuole suggerirci come fare presto e bene, siamo disposti ad ascoltare». La ferita della Terra dei fuochi brucia ancora. «Siamo l’unica istituzione che ha lavorato, gli altri parlano. I roghi si sono ridotti del 50%. La Regione non è deputata a individuare le fabbriche che lavorano in nero e che smaltiscono gli scarti illegalmente». Un’ultima stoccata alla trasmissione Rai, Report: «Invece di andare a verificare ciò che accade al Nord, dove davvero ci sono i roghi, vengono qui e fanno parlare l’ultimo degli sfrantummati».