Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Voce e contrabbasso per i mistici amati da Bene
Carmelo Bene aveva accarezzato il progetto di un Concerto di fine millennio da tenere ad Assisi lavorando sui testi dei suoi amati mistici medievali e barocchi ( frati, santi, folli) insieme all’amico e complice Piergiorgio Giacché. La musica del recitato del «divino Carmelo», fatta di intonazione e ritmo, colore e cadenza, vi avrebbe incontrato il suono delle parole di carne e fuoco di Angela da Foligno o di Maria Maddalena de’ Pazzi: «dal corpo del cristo morto da baciare allo spirito dell’amor morto da appagare», come ricorda lo stesso Giacché. Di quel progetto, una commessa della Regione Umbria, non se ne fece nulla né nel 1999 né in seguito; Bene sarebbe morto poco dopo, nel marzo del 2002. Una ventina d’anni più tardi hanno voluto provarci, in segno di omaggio al maestro scomparso, Silvia Pasello e Ares Tavolazzi: attrice lei, premio Ubu per la sua interpretazione nella Macbeth Horror Suite al fianco di Bene (1997), musicista lui, negli anni Settanta componente degli Area, oggi contrabbassista jazz tra i più sensibili e «musicali», sempre pronto a incrociare in vario modo il teatro. Così, lavorando su quei materiali beniani è nato lo spettacolo Amor morto. Concerto mistico dedicato a Carmelo Bene, e da esso l’omonimo libro-cd edito dalla salentina Kurumuny (in vendita a 12 euro). All’interno testi, interventi, immagini; e il cd, che ci restituisce la parte più importante dello spettacolo, la voce recitante di lei e il contrabbasso con elettronica di lui che tessono un oratorio febbrile nel quale prendono corpo visioni e ossessioni, presenze ed estasi. Una lunga preghiera laica e mistica, disperata e sensuale.