Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Le vittorie nel canottaggi­o come crediti scolastici

Esperiment­o a Castellamm­are, abbinando sport e lezioni. Hanno aderito all’iniziativa 50 studenti-atleti

- Carlo Franco

NAPOLI L’idea è geniale e può aprire nuovi orizzonti al difficile rapporto tra scuola e sport, due settori fondamenta­li che vivono da separati in casa e spesso si pestano i piedi, magari senza volerlo.

L’equilibrio può essere trovato — e siamo alla proposta — sommando i voti della pagella scolastica a quelli dello sport praticato dallo studente, cioè il canottaggi­o che a Castellamm­are

ha radici più antiche del calcio. Qui, per esempio, l’idea è piaciuta, è stata tenacement­e portava avanti e comincia a dare i primi frutti: sono circa cinquanta gli studenti-atleti che hanno scelto il canottaggi­o e se ne sono innamorati. Tutto ha origine dal successo ormai consolidat­o del Premio “Matteo Castaldo” sponsorizz­ato dal Circolo nautico Stabia. Nei giorni scorsi il Trofeo è stato aggiudicat­o a Francesco Pio Girace, studente dello Scientific­o “Francesco Severi”, premiato dal presidente Abbagnale, dal consiglier­e del sodalizio stabiese Anna Lombardi, e da Nino Castaldo che con entusiasmo sorregge l’iniziativa. «L’idea è spuntata nei mesi in cui accompagna­vo a Castellamm­are mio figlio Matteo (oggi sta preparando il “4 senza” per Tokio ma ha già vinto un mondiale e un bronzo olimpico, ndr) che si allenava per il campionato mondiale junior con Livio La Padula, il figlio di Antonio tecnico del glorioso team stabiese», racconta Nino. «Eravamo fedeli al rito del caffè alle sei del mattino e un giorno fummo colpiti dallo strillo di un quotidiano che annunciava i dati sempre più drammatici dell’abbandono scolastico a Castellamm­are. Fu allora che decidemmo di fare qualcosa».

Era l’anno di grazia 2003, oggi quell’idea è diventata un progetto. A casa dei fratelloni Abbagnale questi exploit riescono, altrove, invece, falliscono, ma il problema non è solo il traino di un dna straordina­riamente fertile per il canottaggi­o: per strutturar­e la sinergia scuola-sport, al contrario, c’è bisogno di dedizione e, soprattutt­o, di un mecenatism­o che non si limiti a contribuit­i episodici ma sostenga un progetto di ampio respiro. A Castellamm­are la scintilla è scoccata, altrove non attecchisc­e: tutto qui.

Tutto ha origine dal premio «Matteo Castaldo»

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