Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Le vittorie nel canottaggio come crediti scolastici
Esperimento a Castellammare, abbinando sport e lezioni. Hanno aderito all’iniziativa 50 studenti-atleti
NAPOLI L’idea è geniale e può aprire nuovi orizzonti al difficile rapporto tra scuola e sport, due settori fondamentali che vivono da separati in casa e spesso si pestano i piedi, magari senza volerlo.
L’equilibrio può essere trovato — e siamo alla proposta — sommando i voti della pagella scolastica a quelli dello sport praticato dallo studente, cioè il canottaggio che a Castellammare
ha radici più antiche del calcio. Qui, per esempio, l’idea è piaciuta, è stata tenacemente portava avanti e comincia a dare i primi frutti: sono circa cinquanta gli studenti-atleti che hanno scelto il canottaggio e se ne sono innamorati. Tutto ha origine dal successo ormai consolidato del Premio “Matteo Castaldo” sponsorizzato dal Circolo nautico Stabia. Nei giorni scorsi il Trofeo è stato aggiudicato a Francesco Pio Girace, studente dello Scientifico “Francesco Severi”, premiato dal presidente Abbagnale, dal consigliere del sodalizio stabiese Anna Lombardi, e da Nino Castaldo che con entusiasmo sorregge l’iniziativa. «L’idea è spuntata nei mesi in cui accompagnavo a Castellammare mio figlio Matteo (oggi sta preparando il “4 senza” per Tokio ma ha già vinto un mondiale e un bronzo olimpico, ndr) che si allenava per il campionato mondiale junior con Livio La Padula, il figlio di Antonio tecnico del glorioso team stabiese», racconta Nino. «Eravamo fedeli al rito del caffè alle sei del mattino e un giorno fummo colpiti dallo strillo di un quotidiano che annunciava i dati sempre più drammatici dell’abbandono scolastico a Castellammare. Fu allora che decidemmo di fare qualcosa».
Era l’anno di grazia 2003, oggi quell’idea è diventata un progetto. A casa dei fratelloni Abbagnale questi exploit riescono, altrove, invece, falliscono, ma il problema non è solo il traino di un dna straordinariamente fertile per il canottaggio: per strutturare la sinergia scuola-sport, al contrario, c’è bisogno di dedizione e, soprattutto, di un mecenatismo che non si limiti a contribuiti episodici ma sostenga un progetto di ampio respiro. A Castellammare la scintilla è scoccata, altrove non attecchisce: tutto qui.
Tutto ha origine dal premio «Matteo Castaldo»