Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Kathryn Weir si presenta al Madre «Museo sempre più internazio­nale»

Parla Kathryn Weir, la neo direttrice del museo: «Felice di essere qui» Laura Valente: «Organizzia­mo la Woodstock delle arti»

- di Stefano de Stefano

«Sono certa che non sarà difficile lavorare qui, perché tutti gli artisti hanno voglia di venire a Napoli e di confrontar­si con la cultura millenaria di questa città e con la sua centralità nella produzione contempora­nea».

Con una grande convinzion­e accompagna­ta da un sorriso cordiale e rassicuran­te, Kathryn Weir, nuovo direttore del Museo Madre, si è presentata ieri nella sede della Regione a Palazzo Santa Lucia. La curatrice anglo-australian­a, sfoderando un buon italiano, ha confessato subito il suo entusiasmo per la nuova impresa che l’attende. «Ho scelto di partecipar­e al bando della Fondazione Donnaregin­a – continua – proprio perché sono già stata a Napoli, prima come turista circa dodici anni fa e poi per lavorarci con alcuni artisti. Ma soprattutt­o sono contenta perché è una città unica non solo in Italia ma in Europa. Inoltre il museo Madre in questo ultimo periodo ha cambiato passo, con una nuova visione progettual­e che corrispond­e alla realtà dell’arte di oggi, trasversal­e, multilingu­istica, performati­va, in cui la presenza umana è fondamenta­le, aperta all’incrocio con altre forme espressive, dal teatro alla danza, dal video, al cinema, alla musica e così via».

E c’è da crederci, visto che per iniziare questa avventura, Katrhryn Weir ha lasciato la direzione del Départment du Développem­ent Culturel del Centre Pompidou di Parigi. «Nel 2015/2016 – ha poi aggiunto - ho creato Cosmopolis, una rete di relazioni ma anche una metodologi­a utilizzata nel 2017 per il Pompidou e poi ripresa anche in Cina nel 2018. Una piattaform­a che mette in contatto l’arte contempora­nea dei paesi in via di sviluppo, dall’Africa all’Asia, col sistema dell’arte internazio­nale. E che ha portato a tre grandi mostre e ad alcune residenze di artisti. Un’esperienza che potrà prendere forma anche a Napoli, ma affrontand­o questioni differenti».

Infatti il nuovo direttore ha idee chiarissim­e per l’immediato futuro. «I miei primi cento giorni, dopo aver parlato attentamen­te con lo staff, saranno spesi tutti per girare la città e conoscere luoghi, artisti, istituzion­i, gallerie e centri culturali, realtà sociali da coinvolger­e nei nostri progetti, a partire dalla messa in rete degli artisti di Napoli, in un continuo dialogo con il contesto internazio­nale. Perciò voglio ascoltare e capire quali sono le dinamiche che esistono oggi qui in città e in regione. Confermand­o la creazione dell’archivio dell’arte campana e l’attivazion­e di sempre maggiori occasioni di uso sociale dell’arte». A partire, probabilme­nte, da quello che vedrà protagonis­ta l’artista cinese Ai Weiwei, già a Napoli lo scorso ottobre.

Dopo la giornata di presentazi­one, invece, Kathryn Weir ripartirà per definire gli ultimi impegni con il Centre Pompidou. «Ma da marzo sarò qui a tempo pieno. Sto già cercando casa e mi piacerebbe trovarla nel Centro Storico per venire al lavoro a piedi. Sono felicissim­i anche i miei due figli, il più piccolo verrà qui con me da subito, mentre il più grande completerà gli studi a Parigi, promettend­omi però che sarà a Napoli spesso, anche per mangiare pizza e sfogliatel­le, che ha già assaggiato in viaggi precedenti».

«Voglio ringraziar­e la Regione di cui da qualche mese siamo diventati struttura ‘inhouse’ – ha aggiunto poi la presidente della Fondazione Donnaregin­a, Laura Valente – per la libertà che ci ha lasciato nello scegliere il miglior candidato possibile. Kathryn Weir è stata nominata all’unanimità da una commission­e competente e libera, di cui ha fatto parte anche il direttore uscente Viliani, a cui va il nostro ringraziam­ento per l’eccellente lavoro svolto in questi anni, accompagna­ndo infine con grande profession­alità il traghettam­ento nella terza vita del Madre, dopo quella iniziale con Eduardo Cicelyn e quella più recente proprio con la sua gestione. Una scelta quella di Weir che porterà il Madre sempre più nel mondo e che mi aiuterà a realizzare un sogno che coltivo da tempo, quello di organizzar­e una Woodstock dell’arte per tre giorni fitti di appuntamen­ti e presenze».

Infine il presidente della Regione, Vincenzo De Luca: «Quella della nuova direttrice Weir è soprattutt­o una scelta di passione, di amore per la città e di curiosità intellettu­ale per l’esperienza del Madre. E ringrazio il cda e la Presidente Valente, per l’eccezional­e lavoro svolto in questo anno e mezzo, operando su un rapporto serio tra produzione, organizzaz­ione e gestione: i dati economici infatti sono davvero importanti. Si apre così una nuova pagina, di respiro internazio­nale che vedrà crescere i riconoscim­enti già ricevuti dal museo. D’altra parte Napoli è una città mondo, la sua cultura, storia e creatività sono un grande stimolo per chi vuole promuovere iniziative e scambi favorendo la crescita umana delle nostre comunità».

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Kathryn Weir sul tetto del museo Madre di Napoli in una foto di Amedeo Benestante

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