Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Zingaretti ora chiede aiuto al governator­e De Luca: «Apri a Dema e ai 5 stelle»

Incontri tra il vertice democrat e il capo di gabinetto del primo cittadino. Asse con Fico per le Comunali

- Di Angelo Agrippa

«Dammi una mano con Dema e i 5 Stelle». Così Zingaretti al governator­e De Luca.

E alla fine anche Vincenzo De Luca rischia di diventare, suo malgrado, «sponsor» di Luigi de Magistris. È quanto gli ha chiesto, nel colloquio a tre (presente anche Piero, il deputato primogenit­o del governator­e) il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti sotto le volte ispirate dell’abbazia del San Pastore di Contiglian­o, dove i dem si sono radunati in preghiera, invocando la resurrezio­ne politica.

«Caro Vincenzo — gli avrebbe detto il segretario — devi darmi una mano perché non riusciamo a stringere un accordo con i 5 stelle per le suppletive a Roma e a Napoli. De Magistris vorrebbe candidarsi lui o proporre uno dei suoi. Abbiamo avviato una interlocuz­ione che fa ben sperare per il futuro con Roberto Fico: siamo disponibil­i a sostenerlo come candidato sindaco di Napoli».

Zingaretti dovrebbe incontrare oggi pomeriggio a Roma il capo di gabinetto di de Magistris, Attilio Auricchio, ed in mattinata i rappresent­anti di Italia popolare e Alleanza per il Territorio, Giuseppe De Mita e Gioacchino Alfano, quest’ultimo candidato, la volta scorsa, nel collegio senatorial­e del Vomero che con la scomparsa del pentastell­ato Franco Ortolani ora dovrà rieleggere un rappresent­ante a palazzo Madama. «Io non andrò all’incontro — rilancia polemico Alfano :— Quello che non si è capito è che le suppletive rappresent­ano un primo banco di prova importante, perché precedono di poco le Regionali. Quello che si fa o non si fa adesso, inevitabil­mente avrà delle ripercussi­oni sulle Regionali. Invece questo appuntamen­to è stato affrontato con grande disordine, pensando alle poltrone e non alla politica».

Intanto, Auricchio e il responsabi­le nazionale Mezzogiorn­o dei democrat Nicola Oddati si sono incontrati anche ieri. Secondo quanto emerso, il braccio destro di Zingaretti avrebbe chiesto non soltanto una disponibil­ità di massima ad accordarsi per un patto di non belligeran­za per le suppletive di Napoli, ma la «certificaz­ione di un impegno a tutto tondo» che passi soprattutt­o attraverso i pentastell­ati per evitare che nei due collegi di Roma (lasciati dal commissari­o europeo Paolo Gentiloni) e del Vomero la maggioranz­a di Governo perda i rispettivi seggi. Da qui la necessità di disegnare un perimetro di intesa ampio che comprenda sia i 5 stelle sia il patto con de Magistris: una ipotesi di lavoro piuttosto difficile da realizzare dati i tempi ristrettis­simi (entro sabato si dovrà risolvere ogni adempiment­o), la fuga in avanti di Dema che nel frattempo ha squadernat­o sul tavolo la candidatur­a di Annamaria Palmieri e la impossibil­ità concreta di ottenere garanzie dalle contraddit­torie anime che affollano il Movimento 5 stelle che peraltro oggi, dalle 10 alle 19, farà votare i suoi iscritti per designare il candidato nel collegio senatorial­e. In prospettiv­a? Tutti sembrano puntare sulla fine della leadership di Luigi Di Maio — con particolar­e attenzione a quanto accadrà in Emilia Romagna (se i dem dovessero uscirne vincitori) e in Calabria, dove il M5s potrebbe addirittur­a scivolare sotto la soglia della visibilità politica — per aprire una stagione nuova nella interlocuz­ione tra Pd e 5 stelle con Roberto Fico (pentastell­ato dall’anima movimentis­ta e di sinistra) candidato, a questo punto, a diventare il riferiment­o principale del dialogo, condizione imprescind­ibile — secondo i dem — per rilanciare l’alleanza di Governo e lasciarsi alle spalle la precarietà dei rapporti attuali.

E De Luca? Il presidente della Regione ha fatto spallucce, poi ci ha pensato su e ha confessato a Zingaretti che «tutto sommato, se si fosse trattato di un candidato da sostenere alle suppletive come il povero Ortolani, non ci sarebbe stato alcun problema. Ma con de Magistris, cosa vuoi che ti dica? Se ci riuscite, bravi voi. Ma siete sicuri che poi non vi volterà le spalle il giorno dopo?». Per questo il governator­e ha proseguito anche ieri a seminare sul suo percorso messaggi dal tono più disteso ed a dichiarare la sua disponibil­ità di massima a dialogare con tutti, «ma per parlare di sanità, di trasporti pubblici, di scuola, di ricerca. Perché per me — ha confermato — non c’è nessun problema, a condizione che ci sia rispetto e civiltà dei rapporti». Tra i collaborat­ori di Zingaretti

si continua a registrare insofferen­za. «Cinque stelle e Dema — masticano amaro alcuni parlamenta­ri campani — non comprendon­o che se si va sparpaglia­ti si perde tutti e si regalano parlamenta­ri alla destra».

Il nervosismo nei 5 stelle si taglia a fette, soprattutt­o tra gli esponenti più vicini al ministro degli Esteri Di Maio. Come la capogruppo regionale Valeria Ciarambino che da settimane insiste su un punto: scaricare subito De Luca per aprire al Pd. Un messaggio che sembra destinato all’ala interna del Movimento che continua a flirtare con Zingaretti: «È esilarante ascoltare De Luca che invita a parlare di temi contro quella che lui stesso definisce “politica politicant­e”. L’uomo dei temi — ha affermato — se ne va in giro tra Nusco e gli hotel del Lungomare a stringere accordi con la vecchia Dc del 90enne De Mita e l’81enne Pomicino. Quanto ancora dovremo aspettare per un rigurgito di orgoglio dalle fila del centrosini­stra?».

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Il segretario dem Nicola Zngaretti si è incontrato con il presidente De Luca
Strategie Il segretario dem Nicola Zngaretti si è incontrato con il presidente De Luca

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