Corriere del Mezzogiorno (Campania)
È Annamaria Palmieri la candidata del sindaco per il collegio Campania 7
Resta aperto il tavolo con Pd e 5S e anche l’ipotesi «desistenza»
Annamaria Palmieri, assessore alla Scuola, è la candidata di Dema per il collegio Campania 7.
È Annamaria Palmieri, assessore comunale alla Scuola, il candidato scelto da Dema per le elezioni Suppletive nel collegio «Campania 7». La decisione, maturata l’altro ieri sera, è stata presa a margine di una serie di valutazioni che de Magistris ha fatto sia con il suo ristretto giro di collaboratori che con diverse realtà territoriali. La candidatura di Palmieri è però da ritenersi per ora «congelata» perché «rimane aperto il tavolo con Pd e Cinquestelle per verificare eventuali intese», prendendo in prestito le parole che de Magistris ha riferito con alcuni suoi più stretti collaboratori e che vengono confermate negli ambienti Dem campani vicini a Nicola Zingaretti. Sabato il termine per presentare le candidature.
Intanto, ancora si lavora sull’ipotesi di una candidatura diretta del sindaco di Napoli in quel collegio: lo immagina Nicola Zingaretti, non dispiacerebbe a Roberto Fico e tutto sommato non darebbe fastidio neppure a Vincenzo De Luca. Ma c’è il problema tempo. Perché far diventare de Magistris il candidato di Pd5S-Dema in quel collegio senatoriale è un passaggio molto importante che presuppone accordi blindati e proiettati nel futuro. Sarebbe come dire che Pd e Cinquestelle avrebbero trovato una quadra su candidati unitari ancor prima del voto in Emilia Romagna; e anche che de Magistris, avendo molte possibilità di essere eletto come candidato unitario di Pd-M5S-Dema, sbarcando in Senato dovrebbe dimettersi da sindaco aprendo la partita per la sua successione a Palazzo San Giacomo. E pure in questo caso, l’intesa per il suo successore andrebbe trovata ora, subito, tra gli stessi partiti. Ecco perché è una questione di tempi che sembrerebbero non esserci. Perché si tratta di accordi che non possono maturare soltanto per la città di Napoli (anche se in vista delle Regionali
di maggio), ma che devono essere siglati su scala nazionale. Ma se prima non si conosce l’esito del voto in Emilia, quindi il 26 febbraio prossimo, non si muove niente.
Per questo motivo de Magistris ha allertato Annamaria Palmieri, fedelissima del primo cittadino e unico assessore in carica dal giugno del 2011 che ha «resistito» a 10 rimpasti e due consiliature. E non è la prima volta che l’ex magistrato pensa a Palmieri in momenti politicamente delicati. Infatti, sempre all’assessore alla Scuola l’ex magistrato immaginò di affidare il Comune di Napoli nei giorni in cui fu sospeso per la legge Severino: era il 2015. Poi però affidò l’interim al suo vice, Tommaso Sodano, per evitare di fare anche un rimpasto in quei giorni difficili. Palmieri è apprezzata per il suo lavoro nel mondo della scuola ed incassa un consenso abbastanza trasversale. Anche per questo il sindaco ha pensato a lei. Senza per questo chiederle — come in passato faceva con gli assessori che si candidavano — le dimissioni dalla giunta vista la delicatezza del suo assessorato, uno dei pochi che regge l’urto di una città difficile come Napoli. Ma va ribadito che il problema tempo c’è, esiste, e non solo per lavorare ad un’intesa tra Dema, Pd e Cinquestelle, ma anche per raccogliere le firme per l’eventuale candidatura di Palmieri entro domani: ne occorrono 300, ma per sicurezza se ne raccolgono sempre molte di più.
Problema che invece Pd e 5S non hanno avendo una rappresentanza parlamentare e che ovviamente non ci sarebbe se alla fine, il candidato dell’intero blocco di centrosinistra, fosse de Magistris. Ma attenzione: c’è poi un’altra strada che «terrebbe tutto insieme», come pure si vocifera e che sarebbe senza dubbio un colpo di scena: de Magistris potrebbe infatti, in presenza di un’intesa subordinata alle elezioni in Emilia Romagna, stringere ugualmente un patto di desistenza (e annunciarlo anche) con Pd e 5S, non candidando nessun esponente di Dema alle suppletive per non ostacolare la corsa di entrambi i partiti di governo. Ovviamente, per poi passare all’incasso dopo il voto in Emilia. Magari in vista delle Regionali in Campania o di eventuali elezioni politiche anticipate. Ma intanto, in attesa dell’ufficialità su tutto ciò (che in politica c’è solo a liste chiuse) de Magistris ha allertato Palmieri. Una carta pronta per essere giocata fino all’ultimo minuto.
Profilo Nel mondo della scuola l’assessore viene stimata un po’ da tutti