Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Metrò, indagine su tutta la linea
Manutenzione e funzionalità, la magistratura vuole vederci chiaro. Primi interrogatori
Disastro ferroviario, lesioni e violazione delle norme in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Sono questi i reati ipotizzati dalla Procura di Napoli, che indaga sull’incidente avvenuto vicino alla stazione Piscinola.
Disastro ferroviario, lesioni e violazione delle norme in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Sono questi i reati ipotizzati dalla Procura di Napoli, che indaga sull’incidente avvenuto martedì sui binari in prossimità della stazione Piscinola della Linea 1 della metropolitana, nel quale sono rimasti coinvolti 3 treni e ferite o contuse 16 persone. Il fascicolo è affidato al pm Michele Caroppoli, della sesta sezione della Procura coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte.
Ieri mattina tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno eseguito un sopralluogo sul luogo dell’incidente, coadiuvati da personale Anm. Le indagini della Procura, che ha già nominato i periti che sono rimasti nella zona dell’incidente fino a ieri sera, saranno estese a tutta la linea della metropolitana collinare. La prossima settimana incominceranno gli interrogatori. Già programmati quelli dei vertici di Anm e dei macchinisti. Sarà riascoltato anche quello rimasto ferito nell’incidente che è già stato sentito subito dopo lo scontro. La Procura ha inoltre messo sotto sequestro motrici e i vagoni coinvolti nel disastro, oltre che le scatole nere, e procederà al dissequestro non prima di qualche giorno.
L’impegno è quello di procedere celermente, ma senza lasciarsi prendere da una fretta dettata dalla esigenze del trasporto pubblico. La priorità resta la sicurezza in merito alla quale servono risposte che solo un lavoro attento di indagini può fornire.
Intanto dalle 7 di ieri mattina è stato riattivato il servizio della Linea 1, dopo una notte di lavoro impiegata per liberare i binari con l’ausilio di una gru. La metro effettua la tratta dalla stazione di Colli Aminei fino a piazza Dante, con sei treni. Dopo che saranno state eseguite le verifiche sulla linea, si proseguirà sulla tratta Piscinola-Dante, con sette treni, avendo recuperato una vettura che era in manutenzione programmata. I treni in funzione prima dell’incidente erano nove e per mantenere l’intervallo di quindici minuti fra una corsa e l’altra — senza ampliarlo ulteriormente — è stato indispensabile fermare le corse a
Dante. A copertura della tratta Dante-Garibaldi è stata attivata la linea su gomma 602, mentre il bus C67 PiscinolaCapodimonte eccezionalmente prolunga fino a Dante e il 168 Frullone-Dante fino a Chiaiano.
Una mano arriva, intanto, da Palazzo Santa Lucia. «La Regione ha in corso il collaudo di sei treni ristrutturati dell’Eav, ma da sei mesi l’agenzia nazionale di controllo sul traffico ferroviario sta perdendo tempo. Se facciamo pressione e possiamo mettere in servizio sei treni nuovi siamo disponibili a trasferirli sulla rete metropolitana» ha ipotizzato il presidente Vincenzo De Luca. «Forse abbiamo la possibilità - ha aggiunto - di aiutare a gestire il servizio che si è ridotto praticamente a zero. Martedì abbiamo avuto una situazione drammatica a Napoli, la città era congestionata. Potremmo dare come aiuto immediato la disponibilità di una decina di pullman, ma con la città congestionata non daremmo un grande aiuto alla mobilità. La cosa più utile è quella di premere per avere il collaudo dei treni nuovi e offrirli per il periodo dell’emergenza alla Metro».
De Luca
Facciamo pressione perché si muovano con i collaudi dei treni Mi pare la cosa più concreta che possiamo fare per un aiuto immediato
Nappi
Si è passati dai disservizi alla paura, al timore che prendere un mezzo pubblico, possa essere anche pericoloso. La rete ferroviaria è vecchia
Interventi
Notte di lavoro per liberare i binari con una gru