Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«C’è stato un errore, uno dei due macchinisti non ha rispettato il semaforo rosso»
Orazzo (Anm): mai dare apertura a due treni
«Uno dei due macchinisti ha sbagliato». L’ingegnere Vincenzo Orazzo, responsabile della metropolitana in Anm, ha una certezza ventiquattro ore dopo lo scontro fra tre treni della linea 1 della metropolitana. Ne parla mentre nell’ufficio adiacente al suo la polizia ferroviaria ed i carabinieri continuano ad acquisire documenti nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Napoli, alla quale si affiancano quella del ministero dei Trasporti e quella interna disposta da Anm.
«Posso dirlo - argomenta Orazzo - perché fa parte dell’abbecedario ferroviario che se due treni viaggiano nella stessa direzione per impegnare lo stesso binario e se i sistemi di terra danno il segnale libero, quelli di sicurezza danno che uno dei due ha la via impedita. In una logica ferroviaria non si può mai dare apertura a due treni contemporanei. O rimangono tutti e due rossi, oppure uno rosso ed uno verde. La contemporaneità dei due verdi è esclusa». Considerazioni che naturalmente restano tali, in attesa degli accertamenti sulle scatole nere.
Resta da capire, in ogni caso, pur ammettendo che uno dei due macchinisti sia passato con il rosso, per quale motivo non siano scattati i dispositivi di frenatura automatici previsti appunto per porre rimedio all’eventualità di un errore umano.
«Tutti i sistemi di bordoreplica Orazzo - sono nella disponibilità dei macchinisti che possono disattivarli. Potrebbe darsi che qualcuno abbia spiombato la frenatura automatica. Non per dolo, naturalmente, ma perché magari scattava indebitamente, creava problemi alla marcia». Ipotesi. «Ovviamente – prosegue il dirigente di Anm - la formazione ed i regolamenti prevedono che se io spiombo l’ impianto di sicurezza poi sono in grado di poter replicare con il mio intelletto tutte le verifiche che il sistema avrebbe fatto per me».
Esemplifica: «Se io capostazione ho un segnale che non si apre perché la limatura di ferro sul binario nel quale voglio mandare il treno dà una falso positivo, fa sembrare al sistema che la tratta sia occupata da un altro convoglio, non è che disattivo il segnale e punto. Vado a fare un accertamento, verifico che effettivamente il binario è libero, spiombo il tasto del segnale che blocca l’accesso del treno e lo faccio procedere. Ci sono disposizioni restrittive che magari fanno arrabbiare i viaggiatori, perché bloccano la circolazione, ma certamente non li fanno sbattere con un treno contro un altro convoglio».
Orazzo ammette, peraltro, che esistono seri problemi di manutenzione ed ammodernamento della metropolitana. «I sistemi sono obsoleti – riconosce - e risalgono a venti anni fa. I treni sono vecchi. Non vuol dire che si viaggia insicuri. Significa che non di rado i treni non escono. Prima di immettere un convoglio in linea al mattino si effettuano precise verifiche. Se qualcosa non va è scartato». Circa i tempi di ripristino della circolazione lungo l’intera tratta tra Garibaldi e Piscinola, conclude: «Tra una settimana potrò essere più preciso». Di manutenzione allo sbando aveva parlato due giorni fa Fabio Cuomo, addetto alla sala di controllo della metro e sindacalista dell’Orsa. Ieri l’unione sindacale di base, un’altra sigla di rappresentanza dei lavoratori in Anm ha riproposto un allarme già lanciato tempo fa. «Sarebbe il caso – dice Adolfo Vallini – che a bordo dei treni fosse sempre previsto anche un secondo operatore, in aggiunta al macchinista. Una figura indispensabile,secondo il mio sindacato, per gestire le situazioni di emergenza nelle quali ci sia necessità di una rapida evacuazione del treno».
Sindacati «A bordo bisogna prevedere un addetto per ogni emergenza»