Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Stalking e violenza sulle donne, anche a Napoli il «mobile angel» L’orologio che chiama i carabinieri
Inaugurata a Capodimonte una stanza d’ascolto protetta
NAPOLI La valigetta nera in plastica dura contiene un Pc con microfono e casse. E’ questo il kit che Soroptimist International, organizzazione senza fine di lucro che riunisce donne con elevata qualificazione in ambito lavorativo, e opera attraverso progetti diretti all’avanzamento della condizione femminile, ha donato all’Arma dei carabinieri per permettere la registrazione delle dichiarazioni delle donne vittime di violenza. La cerimonia di consegna della strumentazione hardware e software è avvenuta nella stazione dei carabinieri di Capodimonte e proprio lì, tre le mura amiche dell’Arma, c’è la «stanza tutta per sé», un luogo sicuro per le donne maltrattate.
Un luogo accogliente che servirà a ospitare le coloro che decidono di denunciare i propri aguzzini, proprio come avviene nella altre 140 Stanze dislocate sul territorio nazionale dedicate a chi subisce violenza. «Questo è uno spazio tranquillizzante, arredato seguendo una particolare linea», ha spiegato Mariolina Coppola, presidente nazionale di Soroptimist Italia. E il lavoro di squadra, l’intervento sinergico e coordinato sono alla base dell’attività di contrasto e prevenzione del fenomeno. «E’ un reato odioso, spesso consumato tra le mura domestiche». ha affermato Canio Giuseppe La Gala, comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli. Il problema principale registrato sul fenomeno violenza di genere è il sommerso, il fatto, cioè, che troppo spesso, ancora le donne non denunciano. «Il 70% dei femminicidi è conseguenza di violenza domestica — prosegue La Cala — ed è per timore che una donna non denuncia. A Napoli, è attivo un pool di investigatrici dedicato proprio a questo, guidato da Giorgia De Acutis, composto da militari dell’Arma dei carabinieri appositamente formati all’Isti, Istituto superiore di Tecniche investigative». Un ulteriore strumento di contrasto può e deve essere il “mobile angel”, uno smartwatch dato in dotazione alle donne vittime di stalking e maltrattamenti in famiglia che hanno già denunciato i propri aguzzini. Il bracciale è dotato di un sensore di movimento e di un tasto di allarme che invia la richiesta di intervento alla centrale operativa dei Carabinieri di Napoli che dispone l’intervento di una pattuglia dei militari dell’Arma.