Corriere del Mezzogiorno (Campania)
5stelle, giallo Rousseau I nomi solo a tarda sera
NAPOLI Chiuse le parlamentarie, si riaprono oggi per votare i candidati selezionati da Rousseau. Che appaiono per un paio d’ore, per poi scomparire. Precisamente alle 14 e 14 i cinque nomi selezionati vengono ritirati. Si dice per un disguido tecnico. Per errori nella selezione stessa. Effettivamente a parte Mariano Peluso, storico attivista pentastellato, primo consigliere di municipalità (Vomero) del Movimento 5 Stelle in città, gli altri quattro sono sconosciuti. E non solo ai cronisti. Sono Stefano Graziano (un caso di omonimia con il dem ex presidente del Pd e consigliere regionale), Domenico Galardo, Gianpaola D’Eugenio e Emanuela Ferrante l’unico volto noto tra i grillini napoletani. Tra l’altro, ed è davvero strano, nessuno di loro e attivo sui social. C’è stupore e malessere tra gli iscritti. Anche perché pare siano rimasti fuori pezzi da novanta. Come, per esempio, il già candidato alle Europee Luca Caiazzo, in arte Lucariello, rapper da sempre vicino al Movimento. O il giudice Giovanni Barbatelli, in foto accanto a Sergio Vaccaro, Sergio Puglia e Sergio Costa (negli altri partiti va di moda il nome Matteo), che aveva annunciato la sua candidatura su facebook. Insomma un giallo. Alle 21,30 ricompaiono i nomi: Stefano Graziano, Teresa Esposito, Stefania Palermo, Evaristo Cicatiello, Gianpaolo D’Eugenio, Fabio Montagnaro, Domenico Galardo, Emanuele Ferrante, Luca Caiazzo (Lucariello); Mariano Peluso e Luigi Napolitano. Intanto a Roma si vedranno o sentiranno telefonicamente Roberto Fico e i vertici del Pd nazionale. Il tema sono le suppletive napoletane ma anche quelle romane, che vanno a incastro. A Napoli i dem voterebbero per un candidato grillino, a Roma i pentastellati dovrebbero sostenere Gianni Cuperlo. Ed è su questo che casca l’asino. Dal Nazareno sono chiari: «Fico può assicurarci il sostegno dell’intero Movimento?». Insomma suona come una domanda retorica negativa. Intanto il segretario metropolitano Marco Sarracino avverte: «Ormai il tempo sta per scadere, nella serata di oggi se non c’è accordo, ci sarà un nostro nome. Certo i pentastellati si assumeranno la responsabilità di spiegare a Napoli e all’Italia perché non vogliono rafforzare il governo».