Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Oggi protesta e raccolta firme davanti a quello che fu il Virgiliano
IVirgiliano è nella memoria di tanti, soprattutto di quelli che l’hanno conosciuto pieno di alberi, pini marittimi che diffondevano nell’aria un profumo unico e che, a seconda del vento, sovrastava quello acre dell’altoforno Italsider. Quanti napoletani, mano nella mano, hanno vissuto in quel parco i primi amori, e anche quelli successivi. Il Virgiliano è oggi un’idea, un ricordo. Non esiste più. Passeggiare per i suoi viali dà la sensazione di camminare in una città da day-after.E forse è la verità. Duecento pini sono stati tagliati durante l’amministrazione de Magistris. Malati, pericolosi, forse.
Sicuramente mai curati e mai potati. Un’altra ricchezza di questa disastrata città che è andata persa in questi ultimi dieci anni. Stamattina, dalle 9.30 alle 13.30 i cittadini si riuniranno per protestare ma anche per raccogliere firme da inviare al ministro Costa chiedendolo di intervenire contro questo scempio. I napoletani invocano che la zona torni verde come lo era anni fa. In campo l’associazione Gazebo Verde, promotore della petizione anche su Fb. «Chiediamo chiarezza da parte del Comune sui tempi e le modalità con cui si intende risanare il paesaggio di Posillipo», spiega Maria Teresa Ercolanese, presidentessa di Gazebo Verde. «Siamo stanchi di sentire sempre i soliti annunci, ripetuti ormai come una cantilena. Ci è stato detto che saranno stanziati dei fondi da parte di Città metropolitana, ma per il momento, nonostante le molteplici richieste da parte nostra ancora non esiste un piano di intervento e una programmazione per rinverdire la zona. C’è grande confusione e vogliamo che il caso Virgiliano diventi una questione nazionale».