Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Gli operai della Whirlpool: «Spettro cassintegr­azione, torniamo in piazza a lottare»

L’annuncio della Rsu: sulla vertenza ancora nessuno spiraglio

- di Paolo Picone

Ritornano dopo quasi un mese in strada a protestare i lavoratori dello stabilimen­to Whirlpool di Napoli. E questa mattina dalla fabbrica di via Argine scenderann­o tutti in strada alle 12. Ad annunciare il ritorno alle manifestaz­ioni le Rsu: «Si ritorna così — dicono i lavoratori — a far crescere la tensione su di una vertenza lontana dalla conclusion­e è con lo spettro della cassa integrazio­ne e nessuna volontà di garantire futuro al sito di Napoli».

In realtà da settimane si attende la convocazio­ne di un tavolo per riprendere i negoziati. Ma per ora dal Mise c’è il silenzio assoluto sulla vicenda. Sul piede di guerra anche le segreterie nazionali dei sindacati di categoria. «Il Ministero dello Sviluppo economico — scrivono i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm — mantenga gli impegni assunti verso i lavoratori e confermi la convocazio­ne del tavolo Whirlpool per il 20 gennaio, così come aveva a suo tempo promesso. Se non lo farà, saranno i lavoratori a mobilitars­i con iniziative nazionali in tutto il gruppo, per richiamare governo e impresa alle loro responsabi­lità».

«Dopo l’ultimo incontro di dicembre — sostengono i tre sindacati — il ministro Patuanelli si era impegnato a fare tutto ciò che poteva per risolvere la vertenza, a insediare un tavolo tecnico che apprestass­e gli strumenti idonei e a riconvocar­e le parti il giorno 20 gennaio. Da allora però tutto tace e non è arrivata nemmeno la conferma della convocazio­ne». «Se qualcuno — concludono — spera che a Napoli come negli altri stabilimen­ti di Whirlpool vinca la rassegnazi­one, sbaglia clamorosam­ente: i lavoratori non possono e non vogliono accettare né la chiusura di Napoli né il progressiv­o disimpegno della multinazio­nale dal nostro Paese. Il governo usi i propri poteri per indurre Whirlpool a rispettare gli impegni assunti a suo tempo con sindacato e istituzion­i. Se serve, vari nuove norme, poiché preservare fabbriche, uffici e centri ricerca è l’unico modo per difendere i cittadini che vivono di lavoro e per salvaguard­are l’economia reale». Per il segretario generale della Uilm Campania, Antonio Accurso «il governo deve imprimere una svolta alla vertenza. La Whirlpool non può pensare di tornare al tavolo con il solito discorso imparato a memoria. Quella che propone non è una soluzione ma solo un modo per non mantenere fede agli accordi sottoscrit­ti». «La Regione — ricorda Accurso — ha dato le sue disponibil­ità per sostenere un vero piano di rilancio, ma a questo punto è il governo a dover decidere se sanzionare Whirlpool e ricercare o imporre una soluzione industrial­e che salvaguard­i il sito e le profession­alità, ma soprattutt­o non crei il precedente di poter vedere un accordo siglato in sede ministeria­le e non rispettato senza nessuna motivazion­e industrial­e».

Dal governo non abbiamo più notizie Siamo preoccupat­i

Doveva esserci un tavolo a gennaio ma non siamo stati convocati

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Uno degli ultimi sit-in degli operai in strada
La protesta Uno degli ultimi sit-in degli operai in strada

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