Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gli operai della Whirlpool: «Spettro cassintegrazione, torniamo in piazza a lottare»
L’annuncio della Rsu: sulla vertenza ancora nessuno spiraglio
Ritornano dopo quasi un mese in strada a protestare i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli. E questa mattina dalla fabbrica di via Argine scenderanno tutti in strada alle 12. Ad annunciare il ritorno alle manifestazioni le Rsu: «Si ritorna così — dicono i lavoratori — a far crescere la tensione su di una vertenza lontana dalla conclusione è con lo spettro della cassa integrazione e nessuna volontà di garantire futuro al sito di Napoli».
In realtà da settimane si attende la convocazione di un tavolo per riprendere i negoziati. Ma per ora dal Mise c’è il silenzio assoluto sulla vicenda. Sul piede di guerra anche le segreterie nazionali dei sindacati di categoria. «Il Ministero dello Sviluppo economico — scrivono i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm — mantenga gli impegni assunti verso i lavoratori e confermi la convocazione del tavolo Whirlpool per il 20 gennaio, così come aveva a suo tempo promesso. Se non lo farà, saranno i lavoratori a mobilitarsi con iniziative nazionali in tutto il gruppo, per richiamare governo e impresa alle loro responsabilità».
«Dopo l’ultimo incontro di dicembre — sostengono i tre sindacati — il ministro Patuanelli si era impegnato a fare tutto ciò che poteva per risolvere la vertenza, a insediare un tavolo tecnico che apprestasse gli strumenti idonei e a riconvocare le parti il giorno 20 gennaio. Da allora però tutto tace e non è arrivata nemmeno la conferma della convocazione». «Se qualcuno — concludono — spera che a Napoli come negli altri stabilimenti di Whirlpool vinca la rassegnazione, sbaglia clamorosamente: i lavoratori non possono e non vogliono accettare né la chiusura di Napoli né il progressivo disimpegno della multinazionale dal nostro Paese. Il governo usi i propri poteri per indurre Whirlpool a rispettare gli impegni assunti a suo tempo con sindacato e istituzioni. Se serve, vari nuove norme, poiché preservare fabbriche, uffici e centri ricerca è l’unico modo per difendere i cittadini che vivono di lavoro e per salvaguardare l’economia reale». Per il segretario generale della Uilm Campania, Antonio Accurso «il governo deve imprimere una svolta alla vertenza. La Whirlpool non può pensare di tornare al tavolo con il solito discorso imparato a memoria. Quella che propone non è una soluzione ma solo un modo per non mantenere fede agli accordi sottoscritti». «La Regione — ricorda Accurso — ha dato le sue disponibilità per sostenere un vero piano di rilancio, ma a questo punto è il governo a dover decidere se sanzionare Whirlpool e ricercare o imporre una soluzione industriale che salvaguardi il sito e le professionalità, ma soprattutto non crei il precedente di poter vedere un accordo siglato in sede ministeriale e non rispettato senza nessuna motivazione industriale».
Dal governo non abbiamo più notizie Siamo preoccupati
Doveva esserci un tavolo a gennaio ma non siamo stati convocati