Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Metrò, i pendolari contro la beffa del doppio biglietto
Dopo lo stop imposto in piazza Dante le proteste dei pendolari
Il servizio metrò resterà ridotto per settimane. Chi dalla zona Nord deve raggiungere piazza Garibaldi, è costretto a pagare un doppio biglietto.
Si rischia di continuare con il servizio ridotto per settimane. Dopo l’incidente nella stazione di Piscinola della linea 1 della metropolitana, che martedì mattina ha coinvolto tre convogli, i treni hanno ripreso a marciare, ma limitatamente al tratto Colli Aminei-Dante.
Una necessità dettata dall’indisponibilità di tre vetture, che ha imposto una riduzione della tratta per motivi di sicurezza. Sulle banchine può accalcarsi un numero limitato di persone — rispetto ad una domanda dell’utenza altissima — dunque la frequenza delle corse va tenuta entro certi limiti. Una attesa allargata terrebbe un numero eccessivo di viaggiatori lungo i binari con conseguenze pericolose.
La magistratura — che ha aperto un fascicolo sul caso, ipotizzando i reati di disastro ferroviario, lesioni e violazione delle norme in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro — aspetta il termine delle verifiche dei propri periti, dei tecnici Anm, di Polfer e Ustif del ministero dei Trasporti. Al lavoro c’è il sostituto procuratore Michele Caroppoli, in forza alla sesta sezione della Procura coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte, che ha chiesto specifiche relazioni. Solo allora potrà dare il via libera alla ripresa delle attività su tutta la linea, che resta coinvolta nella sua interezza dalle indagini.
Anm ha intanto attivato alcune linee su gomma integrative, a copertura delle tratte interrotte. I bus si spostano sul percorso della metro da Scampia a Frullone, Chiaiano-Ospedali —Policlinico Cardarelli e Colli Aminei — e da Dante a Garibaldi.
Ma non basta. I disagi per i viaggiatori sono pesanti perché i collegamenti su strada non possono stare al passo con quelli su rotaie e le conseguenze sul traffico sono palpabili e devastanti. E c’è dell’altro. Chi dalla zona Nord di Napoli deve raggiungere piazza Garibaldi e utilizza in interscambio Linea 1 e Linea 2, spostandosi tra le stazioni Museo e Cavour, è costretto a pagare un doppio biglietto. Insomma oltre al danno anche la beffa alla quale il presidente della commissione Mobilità del Comune — Nino Simeone — ha chiesto che venga messo un freno, stipulando una «convenzione urgente tra Anm e Trenitalia per venire incontro ai cittadini napoletani che non riescono a utilizzare la navetta per arrivare alla stazione Garibaldi e utilizzano fino a Museo la Linea 1 e da Cavour a Garibaldi la linea 2. Pagando due biglietti e aggiungendo al disagio anche un costo maggiore». La richiesta è contenuta in una lettera indirizzata al sindaco, Luigi de Magistris, all’assessore ai Trasporti, Enrico Panini, e all’amministratore di Anm, Nicola Pascale.
Sono allo studio intanto una serie di possibili soluzioni per riportare il servizio fino a Garibaldi. Se a Piscinola si tornerà appena la magistratura darà il via, ritornare al percorso completo comporta scelte precise. Fra le ipotesi — per ora solo sussurrate — la chiusura di alcune stazioni intermedie sul tragitto. Per velocizzare il servizio. Insomma si potrebbe, solo per fare un esempio, chiudere la stazione di via Diaz mantenendo quella di Municipio. Un principio da estendere a due o tre casi. Ma si tratta solo di tesi elaborate in via assolutamente teorica.
Intanto l’offerta del governatore De Luca di mettere a disposizione della linea 1 della metropolitana sei nuovi treni Eav, dopo il collaudo e il via libera del ministero dei Trasporti, si è rivelata inapplicabile. I convogli non sono tecnicamente adatti ad essere impiegati sulla tratta della collinare, ma il governatore ha comunque portato a casa un risultato ottenendo dal ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli la garanzia che entro la fine del mese di gennaio saranno rilasciate le attese autorizzazioni da parte della nuova Agenzia ministeriale, per lo sblocco dei sei treni. In tempi brevi quindi i nuovi mezzi saranno in circolazione sulla rete Eav — Cumana, Circumvesuviana e Circumflegrea — offrendo comunque una serie di risposte ai viaggiatori che si spostano sulla rete urbana e su quella metropolitana.