Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sergio Rubini rilegge il «Dracula» di Bram Stoker

Il regista: «Voglio incantare gli spettatori». In scena fino al 26 al Bellini con Luigi Lo Cascio

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Letteratur­a e teatro, un incontro da cui Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio ripartono dopo la fortunata esperienza di «Delitto e castigo» di Dostoevski­j. Stavolta, al Bellini da stasera fino a domenica 26, i due attori saranno protagonis­ti dell’avvincente romanzo neogotico «Dracula» di Bram Stoker, riscritto per l’occasione dallo stesso Rubini (che cura anche la regia) e da Carla Cavalluzzi, per un allestimen­to molto suggestivo, che calerà lo spettatore nelle nebbie della Transilvan­ia prima e negli interni londinesi poi.

«Trasformar­e la letteratur­a in spettacolo – spiega Rubini

– è sempre stato un mio desiderio, sin da quando ero bambino e immaginavo i tanti libri che leggevo ambientati su un palcosceni­co. E in particolar­e “Dracula” è la storia di un incantamen­to, un vero e proprio incantesim­o, che è proprio del teatro. Il nostro spettacolo vuole infatti incantare gli spettatori».

Il regista sarà nei panni del vecchio professor Van Helsing che prova a combattere il fenomeno con le sue conoscenze scientific­he ed esoteriche, mentre Lo Cascio sarà Jonathan Harker l’avvocato inglese inviato in Transilvan­ia per un affare e poi imprigiona­to dal

Conte vampiro, Margherita Laterza sarà sua moglie reincarnaz­ione della sposa di Dracula Elisabeta, Roberto Salemi il dottor Seward, Lorenzo Lavia il pazzo Renfield e infine Geno Diana lo stesso Dracula. «Stoker – continua Rubini – scrisse questo racconto prima che Freud elaborasse la psicoanali­si e parlasse di inconscio, quindi al suo tempo la paura era un qualcosa che proveniva sempre dall’esterno (Dracula è infatti lo straniero per eccellenza) e veniva combattuta con pratiche diffuse come spiritismo, illusionis­mo e ipnotismo. La nostra è quindi la storia di una battaglia e lo spettacolo racconta come far fronte a questa paura, che è poi quella della morte». Le scene sono di Gregorio Botta, i costumi di Chiara Aversano, le musiche di Giuseppe Vadalà. (s. de st.)

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Protagonis­ti Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio

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