Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il modello Ruotolo si fa strada De Magistris e quell’idea di candidarsi alle Regionali
L’eventuale elezione di Sandro Ruotolo alle suppletive ha per de Magistris una valenza fondamentale in chiave futura. In caso di elezione, infatti, il sindaco di Napoli potrebbe chiedere al Partito democratico di «ripetere l’esperienza» anche per la presidenza della Regione Campania: lo ha detto chiaramente in questi giorni.
Ma con il passare del tempo, una domanda si fa spazio con forza nelle stanze del Municipio: e se per le Regionali fosse infatti direttamente de Magistris il candidato della stessa coalizione che ha sostenuto Ruotolo? In pratica, se fosse proprio lui, l’ex magistrato, «il Ruotolo» in campo per sfidare De Luca?
Smentite a parte — considerato che il sindaco ha finora detto che non sarà lui il candidato — l’idea c’è e la ripetono in tanti. O, se vogliamo, c’è quella che a Palazzo San Giacomo definiscono — per ora — una suggestione. In realtà, più che un’ipotesi sembrerebbe essere il vero e proprio progetto politico del primo cittadino. L’idea di de Magistris sarebbe infatti più o meno questa: sfidare lui, in prima persona, Vincenzo De Luca mettendo in questo modo il Pd in una condizione di grande difficoltà. Perché se venisse eletto Ruotolo, sarebbe complicato per i Dem bocciare questa alleanza, proposta da de Magistris, anche nella corsa per Palazzo Santa Lucia. Sia chiaro: per adesso parliamo di ipotesi perché al contrario, se l’esperimento Ruotolo non andasse a buon fine, de Magistris avrebbe perso la sua sfida, atteso che ha fatto di tutto per mettere il cappello sulla candidatura del giornalista televisivo.
Ma a palazzo San Giacomo e in Dema i collaboratori del primo cittadino sono convinti che, alla fine, la sorpresa ci sarà; e che l’ipotetico — solo ipotetico — annuncio di una sua candidatura potrebbe giungere addirittura entro il 24 febbraio, il giorno dopo il voto per le suppletive ma anche il termine ultimo per mandare al voto il Comune di Napoli nella prima finestra utile per le amministrative di maggio che coinciderebbe con le Regionali.
Tutto ruota attorno agli accordi politici che in queste ore si stanno chiudendo. Nel caso, infatti, di elezione di Ruotolo al Senato, de Magistris metterebbe nel piatto la candidatura per la sua successione a sindaco di Napoli da condividere con Pd e/o Cinquestelle, riproponendo quindi, per le Regionali, il modello-Ruotolo: cioè con tutti dentro «nascosti» dal vestito della società civile, e con lui a guidare una lista come candidato presidente. Nel caso di intesa, il primo cittadino potrebbe annunciare le sue intenzioni subito dopo il voto per le suppletive. Da vedere invece quale potrebbe essere la scelta dell’ex pm: se cioè dimettersi già il 24 febbraio oppure più tardi, ma in tempo per la presentazione delle liste per le Regionali, quindi 30 giorni prima del voto. Importante, in tal senso, è la valutazione della durata del commissariamento del Municipio che comincerebbe il giorno stesso delle dimissioni del sindaco fino a nuove elezioni. Se però c’è un’intesa politica, il Consiglio dei ministri potrebbe con un decreto mandare al voto il Comune di Napoli insieme alla Regione Campania anche se de Magistris si dimettesse qualche giorno dopo il 24 febbraio. De Magistris, inoltre, sa bene che una sua candidatura toglierebbe voti a sinistra a Pd e Cinquestelle. E sa pure che il governatore De Luca non vorrebbe il doppio voto Comunali-Regionali, in quanto si ritroverebbe a competere politicamente su due fronti.
Dal canto suo, De Luca, con il Pd o senza il Pd, si candiderà ugualmente. Salvo che il Partito democratico non trovi per lui una nuova collocazione spianando così la strada ad una nuova esperienza politica insieme a de Magistris. Il quale aveva annunciato per «dopo l’Epifania» la lista per le Regionali: lista che ancora non c’è. Proprio perché la speranza del sindaco sarebbe di schierare tutti i consiglieri comunali di Dema e i suoi assessori in una lista pseudo-civica per le Regionali. Insieme a quel Pd che ha accettato di sostenere Ruotolo e pure a quella parte del Movimento Cinqeustelle che, contrariamente alla componente napoletana, spinge per un’intesa nuova in vista delle Regionali che prescinda da De Luca. Si dice che a queste conclusioni, il sindaco, sarebbe arrivato dopo il voto in Emilia che sembrerebbe aver allontanato il voto anticipato per il Parlamento, che sembrava l’orizzonte politico del sindaco per una collocazione dopo l’esperienza al Comune. Ma non escludendo più che la legislatura arrivi fino al termine naturale del 2023, de Magistris sembrerebbe quasi «costretto» a correre per le Regionali.