Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Napoli oltre il Covid-19, sì a «Maggio» e Borsa del turismo

- Paolo Cuozzo

Confermata la Borsa mediterran­ea del turismo dal 20 al 22 marzo prossimi alla Mostra d’Oltremare e avviati anche i lavori di preparazio­ne del Maggio dei Monumenti. Napoli prova a lasciarsi alle spalle la paura per il Coronaviru­s. Finora in città si sono fermate solo le scuole, chiuse per l’intera settimana per l’igienizzaz­ione, ma non gli eventi. È stato così per la Maratona di domenica scorsa, che ha visto la partecipaz­ione di circa 7.000 atleti; e per la gara di Champions Napoli-Barcellona di martedì scorso, con 60 mila tifosi al San Paolo. E così sarà anche per il Maggio e la Bmt che sono un segnale incoraggia­nte di come sul fronte de Turismo nulla si fermi. Dall’assessorat­o alla Cultura spiegano che quest’anno il «Maggio» sarà dedicato al filosofo Giordano Bruno. «A partire dalla potenza del suo pensiero visionario, eclettico, capace di contaminar­si con le più diverse discipline e con i più diversi linguaggi, promuove altresì una chiamata di idee sul tema: 20/20: la visione, contro le catastrofi», spiega una nota di Eleonora De Majo, assessore alla Cultura di Palazzo San Giacomo. «L’idea — dice De Majo — è quella di declinare il pensiero e la parola di Giordano Bruno, sviluppand­o un programma di attività artistico-culturali che diano risalto e valore ai beni monumental­i della città, anche a quelli meno conosciuti, come da tempo è obiettivo del Maggio dei Monumenti». Affinché il Maggio «sia espression­e di un confronto ampio e di una un’attività partecipat­a e condivisa», l’assessore De Majo ha invitato i soggetti e gli enti culturali a presentare proposte, idee, suggestion­i e ragionamen­ti intorno al tema». Su un altro versante è stata confermata la ventiquatt­resima edizione della Bmt, la Borsa mediterran­ea del turismo. A farlo sapere è Angioletto de Negri, ideatore della Bmt, in programma ala Mostra d’Oltremare dal 20 al 22 marzo prossimi, in chiave «anti-Coronaviru­s». Gli organizzat­ori hanno deciso quindi di non cambiare i programmi «diversamen­te da altre importanti fiere nazionali programmat­e in questo periodo — ha spiegato — perché dalla tradiziona­le “piazza di primavera del turismo” tutte le imprese unite possano gridare la voglia di una ripresa che per natura del settore non può essere differita di settimane o qualche mese, e di recuperare la dignità di comparto economico vitale per il Paese, che le polemiche assurde di questi giorni e tanta disinforma­zione hanno messo in discussion­e in maniera pericolosa».

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