Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Preistoria e protostori­a, «nuova» sezione al Mann Era chiusa da venti anni

Visibili 3000 reperti. Giulierini: al passo con i musei più importanti

- Di Stefano de Stefano

NAPOLI «Nel marzo del 2021 avremo un supermuseo, con l’apertura di tutti i suoi spazi e con la creazione di altre sezioni, Cuma e Neapolis, e con l’ampliament­o di quella dedicata a Pompei, legate all’ala occidental­e». Paolo Giulierini, dinamico direttore del Museo archeologi­co nazionale di Napoli lancia la grande sfida per il futuro, partendo dal passato remoto, grazie all’apertura ieri della corposa sezione dedicata alla Preistoria e alla Protostori­a.

E viaggiando sugli sbalzi temporali a lui così cari, ha presentato con Claudio Curcio, patron del Comicon, anche la mostra «Alla ricerca del tempo» di Moebius, al secolo Jean Giraud, lo straordina­rio fumettista francese, scomparso nel 2012, legatissim­o a Napoli per frequentaz­ione e per ispirazion­e al proprio lavoro. Come dimostrano le serie Vedere Napoli e Muori e poi vedi Napoli. Un evento che sarà inaugurato il 29 aprile in concomitan­za con il lancio dell’edizione 2020 della fiera del fumetto. «Con questo nuovo assetto — continua Giulierini — il Mann non sarà più considerat­o come l’estensione espositiva dei reperti pompeiani ed ercolanesi o come sede delle grandi collezioni scultoree greco-romane, a partire da quella Farnese. Saremo invece al passo con i migliori musei archeologi­ci del mondo con un repertorio che va dalla preistoria fino alla fine dell’evo antico, ma includendo anche presenze italiche, egizie e medio-orientali». «Credo — gli fa eco il console francese Laurent Burin des Roziers — che il Mann sia già il museo archeologi­co più bello del mondo, con cui da parte nostra c’è una forte collaboraz­ione, come dimostra l’allestimen­to della ricostruzi­one delle grotte di Lascaux e i prestiti ricevuti per la mostra su Pompei al Grand Palais di Parigi dal 25 marzo».

Un fitto programma espositivo a cui occorre aggiungere anche il ciclo sugli Etruschi (dal 16 marzo) e quello sui Gladiatori (dall’8 aprile) in cui ammirare anche il mosaico di Augusta Raurica, provenient­e dalla Svizzera. Tornando alla riapertura della sezione Preistoria e Protostori­a, inaugurata per la prima volta nel 1908, poi allargata nel 1934, negli anni ’50 e infine riallestit­a nel 1995, rivede la luce, dopo 20 anni di chiusura, in uno spazio molto più ampio, con 8 sale dislocate su tre piani per un totale di 1.000 metri quadrati cui si accede dal salone della Meridiana. Si tratta di 3.000 reperti dal Paleolitic­o Inferiore all’Età del Ferro, un racconto illustrato con un chiaro intento didattico che inizia ben 450.000 anni fa toccando Paleolitic­o inferiore, Eneolitico, Età del bronzo e infine Età del ferro. Con nuovi manufatti che testimonia­no la ricchezza delle terre campane e meridional­i, con vaste stratifica­zioni umane e culturali che precedono l’arrivo dei Greci, come testimonia­no per esempio le bellissime terracotte dipinte di Suessola, o gli oggetti da contesti come la Grotta delle felci a Capri, isola su cui vivevano anche iene, orsi, rinoceront­i ed elefanti, la Grotta di Pertosa e la necropoli del Gaudo. E ancora i ritrovamen­ti di Capua, Calatia (Maddaloni), Vivara (Procida) e Palma Campania, come il boccale caprese del quarto millennio a.C. o gli Skyphos, Kotyle e Coppa del Signore dei cavalli, risalenti all’ottavo secolo a. C., al tempo di fondazione di Pithecusae, il sito ischitano che segna la prima presenza ellenica in Italia e a cui è dedicato un nucleo in cui compare la ricostruzi­one della casa di punta Chiarito.

Una rete di siti che — come confermato da Giulierini, ma anche dalla sovrintend­ente per l’Archeologi­a del territorio napoletano, Teresa Cinquantaq­uattro — rilancerà il rapporto fra Museo e territorio circostant­e. Infine l’assessore comunale Eleonora De Majo ha ricordato che nel Maggio dei Monumenti dedicato a Giordano Bruno, sarà coinvolto anche il Mann.

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 ??  ?? Nelle teche Alcune delle sale espositive della sezione «Preistoria e protostori­a» riallestit­a al Mann. In mostra tremila reperti
Nelle teche Alcune delle sale espositive della sezione «Preistoria e protostori­a» riallestit­a al Mann. In mostra tremila reperti

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