Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Floridiana, riapertura sempre più lontana E il pino abbattuto giace a terra da mesi

Albero caduto davanti al «Duca di Martina» In corso i lavori di messa in sicurezza

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Sessantase­i giorno dopo la sua caduta, che ha determinat­o la chiusura del parco, il pino è ancora lì dove si era schiantato. Esattament­e di fronte al Muso Duca di Martina, ma ad alcune decine di metri di distanza, nel bel mezzo dell’aiuola centrale della Floridiana.

Oltre due mesi non sono bastati, dunque, a rimuovere il tronco e la chioma. «Magari — ironizza uno degli addetti alla biglietter­ia del museo, al quale si accede dall’ingresso di via Aniello Falcone, perché quello principale su via Cimarosa è sbarrato — sole e pioggia lo consumeran­no prima o poi». Si ride per non piangere, perché quel pino abbattuto in mezzo al prato e non rimosso da oltre due mesi non lascia davvero sperare nulla di buono circa i tempi di riapertura al pubblico dell’unico polmone verde di una certa ampiezza nel quartiere Vomero. Se queste sono le modalità di rimozione di una pianta, per quanto grossa, vien da riflettere, l’attesa della parziale messa in sicurezza delle aree aperte al pubblico fino al 23 dicembre potrebbe essere biblica. D’altronde, come raccontava a gennaio il Corriere del Mezzogiorn­o, il ministero per i Beni culturali, in risposta alle richieste di informazio­ni di Gennaro Capodanno, l’ex presidente della circoscriz­ione Vomero, ha scritto, testualmen­te, che la Floridiana riaprirà entro l’estate. Non basta.

Quel pino che occupa mezza aiuola e che si scorge al di là delle recinzioni induce pensieri di pessimismo anche riguardo all’efficienza ed alla tempistica di utilizzo dei circa due milioni di euro di fondi ministeria­li che, secondo annunci risalenti ormai a dodici mesi fa, dovrebbero consentire di restituire al pubblico il parco nella sua interezza come non accade ormai da molti anni. Quei soldi dovrebbero essere disponibil­i da giugno, ma tra gare di appalti, possibili ricorsi, inefficien­ze amministra­tive e lentezze burocratic­he il sogno di una Floridiana interament­e fruibile, senza più transenne e viali interdetti, rischia di restare tale ancora troppo a lungo. Commenta Ornella Capezzuto, referente a Napoli del Wwf: «E’ fondamenta­le che si scindano le questioni: quella della manutenzio­ne straordina­ria indispensa­bile a riaprire al pubblico almeno una parte del parco e quella degli interventi più radicali. Auspico che in attesa dei lavori importanti si faccia una rapida verifica della situazione di accesso al prato grande ed alle aree che erano fruibili fino al 23 dicembre affinché con i necessari interventi siano rese di nuovo accessibil­i».

Parole di buon senso, ma quel pino abbattuto e che sta da due mesi in mezzo al prato racconta che a volte il buon senso è merce rara nella gestione del verde pubblico. Stona, peraltro, il silenzio assoluto del Polo Museale sulla vicenda, che meriterebb­e aggiorname­nti puntuali alla città che non siano gli stringati avvisi di chiusura pubblicati sul sito ufficiale.

Prenderla con ironia L’addetto alla biglietter­ia: «Magari presto o tardi il tronco sarà consumato da pioggia o sole»

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