Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ditte di pulizia, Confindustria: da lunedì sarà il caos
Il presidente dell’Anip, Mattioli: diciamo no alla cig per chi resta fuori dall’internalizzazione
NAPOLI Lorenzo Mattioli è il presidente dell’Associazione nazionale imprese di pulizia aderente a Confindustria. In questi giorni siamo all’epilogo di una vicenda molto particolare, che riguarda la Pulizia nelle scuole Italiane.
Ci può spiegare cosa sta succedendo? Perché le aziende sono allarmate?
«Sta accadendo quello che abbiamo sempre temuto, ovvero che i risparmi dell’internalizzazione sbandierati da chi ha voluto questo provvedimento non ci saranno. L’unica verità è che il tornaconto politico viene massimizzato, mentre si socializzano le perdite. Questo accadrà se per i 4mila esuberi (ricordo che il concorso prevede l’assorbimento di circa 12mila addetti contro i 16mila impiegati a tempo indeterminato negli appalti di pulizia scolastici) verrà disposta la cassa integrazione come emerso nell’estenuate tavolo di trattativa al ministero del Lavoro, un confronto che avviene a 48 ore dall’entrata in servizio dei bidelli di Stato. Una scelta miope, un passo indietro per il Paese che con l’esternalizzazione ha visto crescere la qualità dei Servizi erogati in ogni ambito. Vorrei però lanciare un ultimo appello: è il momento della verità e della responsabilità, e noi siamo pronti a farcene carico. Solo seriamente possiamo risolvere questa vicenda, ma vedo che nel gorgo dell’irresponsabilità sono finiti in molti, giocando sugli equivoci».
Più volte vi siete appellati al confronto politico, ma con quali risultati?
«Pochi si rendono conto dell’importanza dei servizi in Italia, anche in questo periodo di grande preoccupazione per le condizioni igienico-sanitarie del Paese determinate dalla paura del Coronavirus: da una parte tutti chiedono alle imprese di essere professionali per via del know how acquisito nel campo dell’igiene, dall’altra invece non si vuole che le imprese continuino a garantire l’igiene sanitaria della scuole. Un atteggiamento che ritengo punitivo e che ha giocato su una equazione falsa, ovvero che impresa fosse uguale a spreco di denaro e precarietà. Semmai è il sistema degli appalti pubblici ad essere precario per mancanza di regole. E proprio chi adombra tutto ciò, chi demonizza le imprese in maniera demagogica, propone oggi il palliativo – irricevibile - della cassa integrazione per chi è escluso dall’internalizzazione, mentre dispone l’assunzione pubblica con stipendi più bassi di un reddito di cittadinanza. Anip Confindustria non si è mai nascosta, ha sempre detto di non voler accettare accordi al ribasso».
Cosa accadrà da lunedì prossimo nelle scuole italiane?
«Sembrerà assurdo, ma non ci è dato saperlo: intanto assistiamo ad una pericolosa sospensione dell’articolo 32 della Costituzione, visto che il diritto alla Salute è in capo alla Repubblica ma l’internalizzazione creerà totale confusione sulle competenze. Oggi toccherebbe alle scuole, tra i mille problemi da affrontare, garantire la salubrità degli ambienti, organizzare le pulizie, acquisti e forniture: mi pare una evidente follia».