Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Avvocati, sciopero fino all’11 marzo Ma è scontro con i magistrati
Duro verbale dopo l’assemblea: proseguono file e assembramenti, bisogna evitare il contagio La replica: ignorata la riunione e gli impegni presi
Le riunioni, inclusa quella con il prefetto vicario e il governatore, si sono concluse con un nulla di fatto. Anzi: lo scontro tra avvocati e magistrati a proposito del rischio coronavirus è diventato più aspro. Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli, presieduto da Antonio Tafuri, «rilevato che nessuno dei provvedimenti ripetutamente richiesti è stato adottato», ha proclamato l’astensione da tutte le udienze da oggi fino al prossimo 11 marzo. L’astensione riguarderà le udienze civili e penali della Corte d’Appello di Napoli e della Circoscrizione del tribunale di Napoli, nonché amministrative davanti al Tar Campania (sez. Napoli) e dalle udienze tributarie dinanzi alla Commissione tributaria provinciale di Napoli e alla Commissione tributaria regionale, fatta salva la trattazione degli affari civili, penali e amministrativi «di cui agli art. 4, 5 e 6 del codice di autoregolamentazione».
Gli avvocati di Napoli nei giorni scorsi avevano chiesto l’espletamento di opere di sanificazione delle strutture giudiziarie e l’installazione di dispenser per contrastare la diffusione del coronavirus. Per i legali è necessario «salvaguardare l’attività di coloro che, anche in presenza di un minimo segnale, ritengono di non partecipare alle udienze a tutela di tutta la comunità e nel rispetto della legge, con particolare riferimento all’art. 650 del codice penale».
Ma i magistrati non ci stanno e con un documento dai toni duri, redatto tra gli altri dal presidente della Corte d’Appello, Giuseppe De Carolis
di Prossedi, dal procuratore generale, Luigi Riello, e dall’avvocato generale, Antonio Gialanella, replicano al Consiglio dell’Ordine. Rilevano innanzitutto che nessun contagio è avvenuto finora nel Palazzo di Giustizia: sei avvocati sono stati contagiati da un loro collega che era stato a Milano nel corso di una riunione privata. Solo due di loro hanno preso parte a una sola udienza e dal 28 febbraio sono in quarantena. Non solo: nel corso della riunione in Regione, ieri pomeriggio, è stato ascoltato un infettivologo «che ha chiarito la modesta contagiosità del Covid 19 e la necessaria limitatezza dell’area di contatto con un positivo affinché si resti contagiati». Infine si proseguirà «nell’opera di igienizzazione dei Palazzi di Giustizia del distretto», con il sostegno della Regione e la fornitura di materiale igienizzante fornito da laboratori universitari. Ma tutto questo non è bastato a evitare l’astensione degli avvocati: «A fronte di tanto — si legge nella nota dei magistrati — stupisce e addolora che il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli, che pure è stato parte attiva della riunione, ne abbia ignorato contenuti ed esiti, disinteressandosi delle decisioni prese e degli impegni assunti e, ricostruendo irrealisticamente la situazione concreta e disconoscendo le iniziative già realizzate dai capi degli uffici giudiziari, abbia indetto, senza preavviso, una aprioristica astensione dalle udienze fino all’11 marzo innanzi ai giudici ordinari, amministrativi e tributari».
Il clima dunque resta incandescente. Ieri il Palazzo di Giustizia era semivuoto e le udienze, come concordato, erano scaglionate per evitare assembramenti.