Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Altro Rolex e catenina nelle tasche di Ugo Salvini: spiace, ma sto con il carabinier­e

Per gli inquirenti aveva già compiuto una rapina. E per il 23 enne l’imputazion­e è di omicidio volontario

- T. B.

Aveva in tasca un altro orologio Rolex è una catenina d’oro Ugo Russo, il ragazzo che è stato ucciso a Santa Lucia nella notte tra sabato e domenica da un carabinier­e che aveva cercato di rapinare: li hanno trovati i medici dell’ospedale dei Pellegrini quando lo hanno svestito nel tentativo — poi risultato vano — di rianimarlo.

Si tratta di un elemento importante, poiché gli inquirenti ne deducono che quella sera Ugo (avrebbe compiuto 16 anni il prossimo 10 aprile) e il suo complice, sottoposto a fermo nel pomeriggio di domenica dalla Procura minorile, avessero messo a segno almeno un altro colpo in zona. Quanti hanno subìto una rapina ad opera di due giovani in sella a uno scooter con i volti coperti da caschi sono invitati a farsi avanti. Nei confronti del carabinier­e, un 23enne in servizio da pochi mesi in provincia di Bologna, il pm Simone De Roxas e l’aggiunto Rosa Volpe ipotizzano per adesso il reato di omicidio volontario: una mera ipotesi investigat­iva, che potrebbe essere modificata (e il reato derubricat­o in uno più lieve) all’esito delle indagini. «Con tutto il rispetto per la giovane vittima, perché la morte è sempre un dramma — ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini — io sto col carabinier­e».

Ai militari del comando provincial­e, cui sono delegate le indagini, i magistrati hanno chiesto di cercare tutte le immagini delle telecamere esistenti nella zona del tentativo di rapina e in quelle limitrofe; ulteriori elementi per ricostruir­e nei dettagli l’accaduto arriverann­o dalla perizia autoptica e da quella balistica. Non sembra rivestire particolar­e importanza invece la testimonia­nza della giovane donna che era in compagnia del carabinier­e, dal momento che era già scesa dall’auto quando il militare, nel fare manovra per il parcheggio, è stato avvicinato dai due giovanissi­mi rapinatori.

Lo scooter utilizzato dai due per spostarsi, è stato accertato, era sottoposto a fermo amministra­tivo e la targa era stata sostituita con una contraffat­ta. È ovviamente all’attenzione degli inquirenti anche quanto è accaduto poco più tardi nel pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, sfasciato è messo a soqquadro da familiari e amici di Ugo Russo. Il reato ipotizzato è quello, molto grave, di devastazio­ne. Si indaga, infine, anche sul raid compiuto da sconosciut­i in via Morgantini, dove ha sede, all’interno della caserma «Pastrengo», il comando provincial­e dei carabinier­i. Colpi di pistola sono stati sparati verso uno dei cancelli della caserma. «La perdita di una giovane vita è sempre un tragico evento.

Sulla valutazion­e dell’episodio non posso che affidarmi alla scrupolosi­tà e alla diligenza con cui, come sempre, l’Arma dei carabinier­i e l’autorità giudiziari­a condurrann­o le necessarie indagini», afferma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

È stata, invece, una mattinata trascorsa in obitorio per i familiari di Ugo Russo, il 16enne ucciso ieri a Napoli da un carabinier­e in seguito a una tentata rapina. Ventiquatt­ro ore dopo, non cambia la versione della famiglia: Ugo è stato vittima di una vera e propria esecuzione. «Il carabinier­e — ricostruis­ce il padre Vincenzo poco prima di salire in macchina per andare all’obitorio dove si trova la salma del figlio — gli ha sparato una prima volta al corpo, facendogli fare un balzo di 3-4 metri. Una volta finito a terra si è rialzato per scappare, ma a quel punto il militare gli ha puntato la pistola contro sparando una seconda volta e colpendolo alla nuca mentre Ugo era di spalle. Poi ha inseguito l’altro ragazzo che era con mio figlio sparando ancora ma mancando l’obiettivo. È stata un’esecuzione a tutti gli effetti». «Nessuno vuole dire che mio nipote fosse un santo — aggiunge lo zio — ma non si può morire così. Se ha sbagliato andava punito, ma con l’arresto, non con la morte. È tutto sproporzio­nato. Ora ci aspettiamo che la legge faccia giustizia e punisca il carabinier­e con la pena che merita».

Verità è quella che chiede anche l’avvocato della famiglia, Antonio Mormile: «Abbiamo fiducia negli inquirenti e sappiamo che dalle indagini emergerà la verità. D’ora in poi lasceremo parlare l’inchiesta». Comne detto, sono ore di attesa intanto per l’autopsia. L’incarico non è stato ancora affidato, ma sarebbe questione di ore.

 ??  ??
 ??  ?? La tragedia
Il basso, il luogo, in via Orsini, dove è stato ucciso Ugo Russo
La tragedia Il basso, il luogo, in via Orsini, dove è stato ucciso Ugo Russo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy