Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Coronavirus, c’è il primo morto
Era del Casertano, aveva 46 anni e altre patologie. Al Cotugno una struttura «intensiva» da 60 posti letto
Un uomo del Casertano è il primo morto, risultato positivo al Coronavirus in Campania. Il quarantaseienne era stato ricoverato qualche giorno fa nell’ospedale di Sessa Aurunca, con febbre alta e un principio di polmonite. L’uomo, disabile e diabetico, si è poi aggravato ed è deceduto. Soltanto dopo è stato effettuato il controllo e il tampone è risultato positivo. La direzione generale del nosocomio ha messo in quarantena i medici e il personale sanitario venuto in contatto con il 46enne; ovviamente anche i familiari sono stati posti in isolamento. Ieri si sono registrati ancora 7 casi positivi al Coronavirus che portano il bilancio campano a quota 57 (di cui uno guarito).
Un giovane uomo nel Casertano è il primo morto, risultato positivo al Coronavirus in Campania. Il quarantaseienne era stato ricoverato qualche giorno fa nell’ospedale di Sessa Aurunca, sembra con febbre alta e un principio di polmonite. L’uomo, disabile e diabetico, si è poi aggravato, una volta ricoverato in terapia intensiva è deceduto. Soltanto dopo è stato effettuato il controllo e il tampone è risultato positivo. La direzione generale del nosocomio ha messo in quarantena i medici e il personale sanitario venuto in contatto con il 46enne; ovviamente anche i familiari sono stati posti in isolamento.
Mentre ieri si sono registrati ancora 13 casi positivi al Coronavirus che portano il bilancio campano a quota 63 (di cui uno guarito). Tre di questi, però, da ieri sono nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cotugno. Il 60 per cento è in isolamento domiciliare, il 40 per cento circa è ricoverato.
I posti letto
Ed è sui posti letto nei nosocomi che l’altro ieri si è tenuta una riunione della task force a Palazzo Santa Lucia.
Per ora il sistema campano, con al centro il Cotugno, regge ma se i numeri dovessero improvvisamente aumentare e i pazienti aggravarsi potrebbe andare in crisi. Il governatore Vincenzo De Luca, per questo, ieri ha annunciato che la Regione Campania «è pronta ad investire altri 20 milioni di euro per raddoppiare i posti letto di terapia intensiva». Non solo, ha anche detto che, con ogni probabilità il II Policlinico, si doterà di un reparto dedicato a donne incinte che contraggono il Coronavirus. Ma il problema resta avere attrezzature e personale. Per affrontare il picco del contagio «si potrebbero riportare in servizio i medici in pensione da un anno o adottare procedure rapide per scorrere le graduatorie. Non possiamo farci trovare impreparati in caso di drammatizzazione del problema, garantiamo che anche in caso di drammatizzazione estrema i cittadini troveranno il posto letto in terapia intensiva. Saremo pronti». La conferma arriva anche dal direttore generale del Cotugno, Maurizio Di Mauro. Da giorni stanno approntando un piano B. Che è il seguente: «Per il momento stiamo svuotando la rianimazione del Cotugno, ovviamente dai pazienti trasferibili. Abbiamo otto posti letto dedicati al Covid 19. Nel frattempo c’è anche la terapia intensiva del Monaldi e ulteriori otto posti. Nel giro di una settimana attiviamo una nuove struttura con 60 posti letto e 12 a pressione negativa, completamente dedicata al Covid 19. Perché un ospedale come il Cotugno ha il dovere di accogliere e di mettersi a disposizione anche di altri regioni, se serve». Resta il problema del reperimento dei macchinari, che pure il governatore ha sollevato. «Essendo noi abituati alle emergenze — continua Di Mauro — avevamo già avviato procedure per l’acquisizione di tipo tecnologico e suppellettili per aprire nuovi reparti. Stiamo cercando sul mercato di coprire queste difficoltà».
C’è poi un altro aspetto importante. La carenza di personale. In questo momento medici e infermieri stanno lavorando senza fermarsi, «ma la Regione Campania ha bisogno di assumere 1600 unità», dice sempre De Luca.
Le ordinanze
In serata due nuove ordinanze della Regione Campania. Due misure restrittive in qualche modo anticipate dal presidente De Luca. La prima riguarda le misure «per la prevenzione e gestione dell’emergenze epidemiologica da Covid 19», nelle isole del golfo di Napoli. La Regione dispone la limitazione di accesse alle isole di gruppi organizzati di visitatori provenienti da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e dalle province di Pesaro e Urbino e Savona. Scatta il «divieto di imbarco sulle linee di collegamento a comitive composte da più di sei persone». Inoltre a tutti i passeggeri verso le isole deve essere rilevata la temperatura corporea. Tant’è che saranno allestite all’occorrenza quattro postazioni nei porti di Sorrento e Pozzuoli, dei moli di Porta di Massa e Beverello a Napoli. Le società di navigazione sono altresì obbligate a sanificare le loro imbarcazioni e di garantire «distanze minime tra i passeggeri agli imbarchi e a bordo, anche attraverso la limitazione del numero dei passeggeri da imbarcare.
La seconda ordinanza, invece, riguarda la «sospensione temporanea delle attività delle discoteche e di altri luoghi di ritrovo sul territorio regionale», fino al 15 marzo.
Inoltre è stato sospeso il «Furbinenetreffen 2020», motoraduno internazionale in programma in Penisola Sorrentina dal 6 all’8 marzo.
L’imperativo categorico, in questo momento, è evitare assembramenti e contatti tra persone il più possibile.