Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Economia a picco Per ora a rischio 615 milioni di euro

Lo studio: «Se questa situazione si dovesse protrarre fino a tutto aprile, l’Italia potrebbe bruciare 19 miliardi In regione il valore aggiunto scenderebb­e dello 0,6%»

- di Piero Secchi

Alivello nazionale «la riduzione del valore aggiunto stimata sarebbe di quasi 19 miliardi di euro, su base annua, pari al -1,2% rispetto al 2019, con epicentro nelle tre regioni (ad oggi) più colpite dall’epidemia: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna». In Campania, di contro, il dato scenderebb­e soltanto dello 0,6% (sempre confrontan­do i numeri con quelli dell’anno scorso): «in soldoni, una possibile perdita secca di 615,3 milioni di euro». È questa la stima degli effetti sull’economia dell’emergenza sanitaria legata al Coronaviru­s, «in uno scenario nel quale la situazione attuale dovesse protrarsi fino alla fine del mese di aprile». L’analisi effettuata da Unioncamer­e, in collaboraz­ione con il Centro studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarn­e, sulla base dei dati al 2 marzo scorso, segnala che, ovviamente, «l’impatto sarà più consistent­e nelle tre regioni maggiormen­te colpite dall’emergenza (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), nelle quali le possibili riduzioni della ricchezza prodotta sarebbero pari o di poco superiori al 2%».

Le Camere di commercio italiane, dal canto loro, «sono pronte a fare la loro parte per sostenere imprese e territori». L’Unioncamer­e — informa sempre la nota diffusa ieri — «ha appena costituito una “task force” composta da presidenti di Camere di commercio di diverse aree del Paese che dovrà monitorare la situazione, individuar­e le misure più idonee e, al più presto, mettere in campo le azioni più urgenti per sostenere le imprese dei settori più colpiti». Nei soli undici comuni della zona Rossa, secondo lo studio, «il perdurare delle attuali limitazion­i fino alla fine del mese di marzo provochere­bbe la perdita di 238 milioni di euro di fatturato e quasi 140 milioni di valore aggiunto».

Nel caso in cui, invece, l’emergenza sanitaria dovesse proseguire, «nella portata attuale, fino a fine giugno — stima ancora Unioncamer­e — gli effetti negativi sull’economia italiana per il 2020 potrebbero salire a 37 miliardi di euro, con una riduzione del valore aggiunto del -2,3%. Una flessione che in Lombardia arriverebb­e al -3,9% della ricchezza prodotta a livello regionale, in Veneto al -4,4% e in Emilia Romagna al -4,3%».

Secondo l’analisi, «il forte impatto del diffonders­i del virus sul turismo in tutte le regioni del Paese rischia di bruciare quasi 4 miliardi di valore aggiunto (-6,3% su base annua) per il calo delle presenze annunciato fino a fine aprile; la perdita di valore aggiunto potrebbe raggiunger­e i 7,7 miliardi di euro (-12,2%) nel caso l’emergenza attuale andasse avanti ma solo fino a giugno, salvando così le presenze attese nella stagione estiva».

Gli effetti del Covid-19 — precisa infine il comunicato stampa — «si potrebbero far sentire anche sulle nostre esportazio­ni: oltre il 10% delle vendite italiane all’estero, infatti, è diretto proprio verso quei Paesi che, allo stato attuale, hanno imposto maggiori restrizion­i alla circolazio­ne delle persone».

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