Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Meno dipendenti al Comune, via al «lavoro agile»
De Magistris comunica la decisione che consente di abbattere il numero delle presenze
NAPOLI Il livello di guardia si è elevato anche al Comune di Napoli dove neanche il Consiglio comunale convocato per la giornata di ieri per fare il punto sull’emergenza è saltato. E proprio per l’emergenza.
Da ieri dipendenti comunali possono decidere si ricorrere al cosidetto Lavoro agile, cioè lo Smart working, che consente di abbattere le presenze nei luoghi di lavoro e gli spostamenti. A palazzo San Giacomo, in realtà, la procedura era già in corso ma in via sperimentale. Finora era un modo, riservato però ad un numero ristretto di dipendenti comunali, per testare il lavoro da casa per agevolare alcune categorie. Oggi invece la cosa è un moto per fronteggiare l’emergenza, che a Napoli fa registrare per il momento numero ancora contenuti.
È stato direttamente il sindaco Luigi de Magistris a volere estendere il «Lavoro agile» a quante più persone possibile e la giunta ha approvato la relativa delibera con la dicitura «immediatamente esecutiva». Ovviamente, la decisione maturata anche a seguito del decreto del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con cui sono state chiuse le scuole fino al 15 marzo per ridurre le occasioni di contagio da coronavirus.
Il provvedimento è quindi esteso a tutti i dipendenti che ne faranno richiesta, durante il periodo previsto dal Dpcm, purché il ricorso al lavoro agile «non metta in discussione l’efficienza dell’attività». Le domande potranno essere inoltrate da immediatamente, già da ieri, per ottenere il beneficio a cominciare da dopodomani, lunedì 9 marzo. Una nota del Municipio spiega che «possono fare richiesta, le lavoratrici in stato di gravidanza; i genitori di figli minori, compresi i casi di affido, con carichi di cura verso i minori nati dal 1 gennaio 2007, per la durata di sospensione delle scuole». «In tal caso — si sottolinea ancora in delibera — sarà data priorità ai nuclei monogenitoriali, mentre per i nuclei con presenza di entrambi i genitori il richiedente dovrà espressamente dichiarare di essere l’unico genitore ad avvalersi delle modalità di lavoro agile». «Eventuali precedenze — è spiegato — saranno riconosciute in ragione della minore età dei figli minori». Posso accedere al lavoro agile anche i dipendenti con figli in condizioni di disabilità gravi; i lavoratori con invalidità a titolo personale «sulla base di specifica certificazione medica di strutture sanitarie pubbliche che sono affetti da patologie per le quali è consigliato nella fase epidemica la permanenza al proprio domicilio». Inoltre «sono ammessi i lavoratori che attestino di avvalersi quotidianamente di mezzi di trasporto pubblico per la distanza domicilio-luogo di lavoro». La richiesta dei lavoratori sarà valutata «sulla base di criteri di rotazione, in ragione di esigenze organizzative connesse alle caratteristiche delle attività lavorative e dei compiti assegnati al dipendente, e di ulteriori esigenze di carattere sanitario per diminuire negli ambienti e negli uffici la contemporanea presenza di più persone».