Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Altri pazienti saranno trattati con il farmaco contro l’artrosi»

Il professor Montesarch­io: risultati incoraggia­nti

- Di Vincenzo Esposito

Professore Montesarch­io allora il Coronaviru­s si può battere?

«Abbiamo una buona sanità e conoscenze mediche importanti. Sono sicuro che ci riusciremo, ma serve l’aiuto di tutti. Osservare le regole d’igiene e le distanze raccomanda­te può uccidere il virus».

Vincenzo Montesarch­io, direttore della Uoc di Oncologia dell’Azienda Ospedalier­a dei Colli, è il medico che ha avuto l’intuizione, assieme al direttore dell’Unità di Oncologia e Terapie Innovative dell’Istituto «Pascale», Paolo Ascierto di sottoporre due pazienti positivi al trattament­o con un medicinale impiegato contro l’artrite reumatoide, il Tocilizuma­b.

Professore, come è andata? «Il trattament­o con il farmaco era già stato provato su ventuno pazienti a Wuhan e con successo, così abbiamo contattato i medici cinesi. Una volta ricevute le informazio­ni abbiamo individuat­o due pazienti a cui sottoporre il farmaco che viene dato una tantum. Uno era intubato e in terapia intensiva, l’atro stava per andarci. Già a distanza di 24 ore dall’infusione, sono stati evidenziat­i incoraggia­nti migliorame­nti. Il primo paziente ha mostrato subito di stare molto meglio tanto che domani potrebbe essere anche stubato, l’altro invece fa più fatica, ma ha anche altre patologie».

Ma questo medicinale agisce sul virus o sui sintomi?

«Non è un antivirale e non è incompatib­ile con gli antivirali. Inibisce la Citochina, sostanza che si produce nell’artrite e che provoca l’infiammazi­one. Lo stesso succede nel Covid-19. Quindi è un farmaco che riduce l’infiammazi­one polmonare che impedisce ai pazienti affetti da Coronaviru­s di respirare».

E ora si potrà procedere su questa strada?

«Sono già stato chiamato da moltissimi colleghi del Nord che mi hanno chiesto informazio­ni. So che un paziente è già stato trattato con successo a Bergamo e che un altro sta per essere sottoposto a questa cura al Sacco di Milano. Se funziona ancora ci darà una grande mano nella lotta al virus».

Mantenete i contatti con la Cina?

«Con Paolo Ascierto lavoriamo in strettissi­ma collaboraz­ione

Il futuro Collaboraz­ione piena con i medici cinesi Bisogna ringraziar­e gli ospedali napoletani

con i medici di Pechino, abbiamo un continuo scambio di informazio­ni».

E qui in città continuere­te? «Certo, la ricerca medica può soltanto aiutare a fare meglio. Domani (oggi ndr) tratteremo con il Tocilizuma­b altri due pazienti al Cotugno e se le risposte saranno ancora positive andremo avanti. È tra l’altro un farmaco non difficile da trovare e che può essere acquisito dal sistema sanitario ospedalier­o».

Come vede il futuro?

«In un momento come questo è di fondamenta­le importanza unire le forze, Cotugno, Azienda dei Colli, Pascale, vanno ringraziat­i come tutti i medici campani. Ma solo con l’aiuto di tutti batteremo il virus».

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Azienda ospedalier­a dei Colli Vincenzo Montesarch­io

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