Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Loreto Mare e il Covid del Cotugno Due ospedali «dedicati» al virus
Giovedì apre la struttura con sessanta posti letto Svuotato il nosocomio di via Marina approntato per accogliere pazienti in terapia intensiva
Ci si prepara al peggio. Quello che più spaventa chi è in prima linea sono i posti letto nelle rianimazioni. Che si assottigliano. L’emergenza nell’emergenza è una variabile non trascurabile. Lo sanno bene gli uomini della task force regionale, delle Asl, delle aziende ospedaliere che stanno predisponendo il piano B.
Già giovedì apre il Covid Hospital del Cotugno. Una struttura, vicina all’ospedale di malattie infettive, che sarà dedicata interamente ai casi acclarati di Coronavirus. È un pezzo del piano di emergenza che l’azienda ospedaliera dei Colli (che comprende Cotugno e
Monaldi) sta approntando nel caso di un’impennata improvvisa. Causa anche improvvide fughe dalle zone del focolaio lombardo. Non solo. Ieri il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha firmato una disposizione di riconversione del Loreto Mare in nosocomio destinato solo ai casi di Coronavirus. I dieci pazienti di rianimazione della struttura di via Marina saranno trasportati all’Ospedale del Mare per liberare i posti letto. Nel nuovo ospedale di Ponticelli saranno trasferite anche le intere unità operative di Ostetricia e ginecologia, neonatologia e ematologia con tutto il personale. In termini numerici vuol dire tanto: in totale 70 posti in più, di cui 30 posti letto di terapia intensiva, 20 di subintensiva, 40 di degenza ordinaria. Per questo da oggi verrà disposto il «blocco immediato dei ricoveri di elezione e e di urgenza presso il Loreto Mare».
«Stiamo valutando scenari a seconda dei dati a nostra disposizione — spiega il manager Verdoliva — ma ci sono, quelli che io chiamo elementi disturbatori di scenari: ovvero chi va per baretti e apericena o a sciare. Stamane (ieri per chi legge) ho avuto zero casi nella sessione mattutina a Napoli. Questo vuol dire che dipende molto dalle persone, dal loro comportamento. Faccio questo esempio: sta passando un fiume in piena, gli argini reggono, se un metro cede, l’acqua invade la pianura. La nostra preoccupazione è questa. Faccio un appello ai cittadini: ascoltate i consigli del governo, della protezione civile, del governatore, dei medici, ascoltateci».
«Quello che sta funzionando in Campania — prosegue il ragionamento Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’azienda dei Colli — è la rete territoriale. Quando identifichiamo un positivo subito si rintracciano i contatti e si isolano. Questa velocità l’abbiamo imparata a seguito del diffondersi dei casi in Lombardia». Le stime sui posti letto si fanno sulla base di questo schema: il 5o per cento dei pazienti è poco sintomatico per cui è in isolamento domiciliare, il 40 per cento ha bisogno di ricovero, il 10 per cento di terapia intensiva. «Se i contagiati fossero 600
— continua — avremmo presumibilmente bisogno di 60 posti in rianimazione». È sulla base delle previsioni che ci si attrezza e giovedì appunto dovrebbe aprire la struttura, accanto al Cotugno, destinata interamente ai contagiati da Coronavirus: 60 posti letto, di cui 15 di terapia intensiva, 15 di subintensiva e 30 di degenza infettiva. Per ora saranno tra i 12 e i 24 disponibili. Ma, nel frattempo, oltre agli 8 già occupati nella rianimazione del Cotugno sono stati liberati altri 8 al Monaldi. È una vera corsa contro il tempo.
Di Mauro
In Campania sta funzionando la rete territoriale che isola i casi positivi