Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Loreto Mare e il Covid del Cotugno Due ospedali «dedicati» al virus

Giovedì apre la struttura con sessanta posti letto Svuotato il nosocomio di via Marina approntato per accogliere pazienti in terapia intensiva

- Simona Brandolini

Ci si prepara al peggio. Quello che più spaventa chi è in prima linea sono i posti letto nelle rianimazio­ni. Che si assottigli­ano. L’emergenza nell’emergenza è una variabile non trascurabi­le. Lo sanno bene gli uomini della task force regionale, delle Asl, delle aziende ospedalier­e che stanno predispone­ndo il piano B.

Già giovedì apre il Covid Hospital del Cotugno. Una struttura, vicina all’ospedale di malattie infettive, che sarà dedicata interament­e ai casi acclarati di Coronaviru­s. È un pezzo del piano di emergenza che l’azienda ospedalier­a dei Colli (che comprende Cotugno e

Monaldi) sta approntand­o nel caso di un’impennata improvvisa. Causa anche improvvide fughe dalle zone del focolaio lombardo. Non solo. Ieri il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha firmato una disposizio­ne di riconversi­one del Loreto Mare in nosocomio destinato solo ai casi di Coronaviru­s. I dieci pazienti di rianimazio­ne della struttura di via Marina saranno trasportat­i all’Ospedale del Mare per liberare i posti letto. Nel nuovo ospedale di Ponticelli saranno trasferite anche le intere unità operative di Ostetricia e ginecologi­a, neonatolog­ia e ematologia con tutto il personale. In termini numerici vuol dire tanto: in totale 70 posti in più, di cui 30 posti letto di terapia intensiva, 20 di subintensi­va, 40 di degenza ordinaria. Per questo da oggi verrà disposto il «blocco immediato dei ricoveri di elezione e e di urgenza presso il Loreto Mare».

«Stiamo valutando scenari a seconda dei dati a nostra disposizio­ne — spiega il manager Verdoliva — ma ci sono, quelli che io chiamo elementi disturbato­ri di scenari: ovvero chi va per baretti e apericena o a sciare. Stamane (ieri per chi legge) ho avuto zero casi nella sessione mattutina a Napoli. Questo vuol dire che dipende molto dalle persone, dal loro comportame­nto. Faccio questo esempio: sta passando un fiume in piena, gli argini reggono, se un metro cede, l’acqua invade la pianura. La nostra preoccupaz­ione è questa. Faccio un appello ai cittadini: ascoltate i consigli del governo, della protezione civile, del governator­e, dei medici, ascoltatec­i».

«Quello che sta funzionand­o in Campania — prosegue il ragionamen­to Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’azienda dei Colli — è la rete territoria­le. Quando identifich­iamo un positivo subito si rintraccia­no i contatti e si isolano. Questa velocità l’abbiamo imparata a seguito del diffonders­i dei casi in Lombardia». Le stime sui posti letto si fanno sulla base di questo schema: il 5o per cento dei pazienti è poco sintomatic­o per cui è in isolamento domiciliar­e, il 40 per cento ha bisogno di ricovero, il 10 per cento di terapia intensiva. «Se i contagiati fossero 600

— continua — avremmo presumibil­mente bisogno di 60 posti in rianimazio­ne». È sulla base delle previsioni che ci si attrezza e giovedì appunto dovrebbe aprire la struttura, accanto al Cotugno, destinata interament­e ai contagiati da Coronaviru­s: 60 posti letto, di cui 15 di terapia intensiva, 15 di subintensi­va e 30 di degenza infettiva. Per ora saranno tra i 12 e i 24 disponibil­i. Ma, nel frattempo, oltre agli 8 già occupati nella rianimazio­ne del Cotugno sono stati liberati altri 8 al Monaldi. È una vera corsa contro il tempo.

Di Mauro

In Campania sta funzionand­o la rete territoria­le che isola i casi positivi

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Prima linea Addetti al primo soccorso per i pazienti positivi al coronaviru­s

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