Corriere del Mezzogiorno (Campania)
È rivolta a Poggioreale Interviene la Procura
Quattro reparti distrutti e danni per milioni di euro nel carcere di Poggioreale, dove domenica scorsa circa un migliaio di detenuti ha dato vita a una rivolta innescata dalla sospensione dei colloqui imposta dal Dpcm per contrastare l’epidemia da Coronavirus. Lo riferisce il sindacato Osapp spiegando che sono stati numerosi i tentativi di mediazione falliti. Intanto la Procura si è attivata, chiedendo alla polizia penitenziaria un’informativa sull’accaduto; non è escluso che nei prossimi giorni i responsabili possano essere indagati. «I detenuti dell’ala destra del carcere, completamente devastata — spiega il segretario regionale Luigi Castaldo — hanno usato la violenza e l’inciviltà per tentare di sopraffare lo Stato. Per fortuna i ristretti dell’ala sinistra hanno invece mostrato pacificamente il loro dissenso nei confronti della sospensione dei colloqui». Per Castaldo «la politica del Governo è stata disattenta, inefficace e superficiale di fronte alle tante criticità che vive la polizia penitenziaria». «I colleghi — fa sapere — sono accorsi per sedare la rivolta pur stando fuori servizio e quelli che erano in servizio si sono trattenuti con spirito di abnegazione». I detenuti erano saliti sul tetto del carcere dopo avere gravemente danneggiato celle e corridoi. Comportamenti che con ogni probabilità saranno considerati illegali dai magistrati dopo le verifiche e gli approfondimenti. Alcuni filmati della rivolta girati con i telefoni cellulari sono circolati sui social: un altro aspetto da approfondire per gli inquirenti, dal momento che questi dispositivi non dovrebbero in alcun modo finire nella disponibilità dei detenuti.