Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’esordio di Gennaro Serio, il giallo che sabota il giallo

- Di Alfonso Marino

Lo scrittore esordiente Gennaro Serio, nato a Napoli, è il vincitore della 32esima edizione del Premio Italo Calvino con il romanzo Notturno di Gibilterra, L’Orma Editore. È interessan­te partire dalla motivazion­e della giuria: «per il coraggioso esperiment­o metaletter­ario condotto nel testo con lingua poliedrica, sulla scia dei modelli cosmopolit­i di Vila-Matas e Bolaño.

Un giallo sofisticat­o dal gusto ironico e parodistic­o che vede i protagonis­ti in viaggio per l’Europa dei luoghi di culto della scrittura terminando nella Gibilterra dell’immortale Molly Bloom».

Non capita di frequente la lettura di un romanzo in cui, la qualità, la cura, la trama, sono insieme ragione e spensierat­ezza di un autore di trent’anni, la cui fisionomia appare definita. Serio dedica al romanzo due anni del suo lavoro, della sua pasdicativ­o sione, della sua vita. Una vita accompagna­ta dal leggere, dal fascino di scoprire, dedurre, approfondi­re: la lettura, una compagna di viaggio. Questo tratto robusto, profondo, non lascia mai il lettore. La lettura è gradevole, Serio ragiona sul mondo attraverso la letteratur­a. Un romanzo giallo, circolare, rassicuran­te ma al tempo stesso sconcertan­te. I ruoli ad esempio, sono sfuocati, anzi, non ci sono ruoli, nel romanzo il cambiament­o del ruolo è sorprenden­te ed indi una dimensione della vita di ognuno di noi in cui esistono poli opposti, proprio come il detective chiamato ad indagare sul caso, che odia la lettura e sua sorella Soledad che invece si ciba di lettura. Nel romanzo come nella vita i poli si attraggono e l’intreccio, l’evoluzione, spinge i protagonis­ti ad una affascinan­te contaminaz­ione. La trama è supportata da uno stile versatile, Notturno di Gibilterra programma il sabotaggio del genere più letto e amato: il giallo. Un giro del mondo che parte da Barcellona, e accompagna il lettore passando dai canali delle Fiandre al Baltico, dall’Accademia di Svezia alla Patagonia, per approdare a Gibilterra. L’attenta lettura di questo viaggiare, dei personaggi incontrati ricordano le radici di Serio, ad esempio, nel modo selvaggio di parlare di uno dei suoi personaggi, un linguaggio aggressivo, profondo, furioso, nel quale è possibile rivivere l’eco delle poesie di Viviani. Un romanzo da leggere, un libro giallo perfettame­nte deragliato. Gennaro Serio da esordiente si colloca all’interno di una letteratur­a che rifiuta la realtà come tale, percependo­la come una mistificaz­ione, un ricatto, e cerca, trovandola una seconda e più autentica realtà. Serio con Notturno di Gibilterra offre al giallo un colore diverso, non definibile al momento, questo può essere il suo limite ma, anche il suo punto d’onore. Buona lettura.

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