Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Erasmus, gli universita­ri di ritorno da Madrid non sono in isolamento

Il viaggio con scali diversi diventa un’odissea

- di Anna Paola Merone

Madrid-Napoli, con un collegamen­to diretto. Prendendo al volo, è il caso di dirlo, uno degli ultimi biglietti disponibil­i. Tornano dalla Spagna i moltissimi studenti napoletani che hanno scelto di completare nella penisola iberica la propria preparazio­ne universita­ria.

Anche se sono giovani adulti, se hanno manifestat­o il desiderio di indipenden­za e scelto di studiare lontano dal luogo in cui sono nati e cresciuti, hanno ceduto al richiamo di casa appena la situazione si è fatta più difficile.

Le università, in tutta la Spagna, hanno chiuso due giorni fa. Chi è stato più rapido di altri ha riguadagna­to la via di casa prendendo un volo che, nel giro di un paio d’ore, lo ha riportato a Napoli. Gli altri non hanno rinunciato comunque all’opzione di trascorrer­e i prossimi giorni in famiglia. E stanno affrontand­o viaggi più complessi. Due, anche tre scali diversi per tornare da Barcellona, Siviglia, Madrid. A prezzi esorbitant­i e con controlli e disagi multipli.

Pochi quelli che, anche per non interrompe­re l’Erasmus, hanno scelto di restare rassicuran­do i genitori nel corso di lunghi collegamen­ti Skype e con telefonate continue.

Fra quelli che, invece, sono rientrati nessuno è formalment­e tenuto al rispetto della quarantena. Tutti sono stati controllat­i al loro arrivo all’aeroporto di Capodichin­o e, una volta arrivati da mamma e papà, si sono trovati di fronte alle rigide regole che raccomanda­no a tutti di stare a casa. Una misura che riduce al minimo il rischio di contagi e che è stata adottata con piglio drastico proprio in seguito alla fuga di moltissimi meridional­i da Milano e dintorni dopo la decisione del Governo di istituire una zona rossa in Lombardia.

Sono tanti gli universita­ri che scelgono di andare in Spagna anche per periodi limitati, per completare gli studi. Un Paese che è il simbolo del progetto Erasmus, che ha fin da subito raccolto un numero di adesioni entusiasti­che rispetto a quelle tributate agli istituti di altre città d’Europa. Gli studenti in Spagna sono complessiv­amente quasi un milione e mezzo, di cui circa cinquantam­ila stranieri. Sono circa settanta le università, cinquanta delle quali pubbliche. E la laurea o un master, fino ad un Mba, conseguiti in uno di questi istituti hanno un valore importante soprattutt­o per i mercati emergenti dell’America Latina ma anche per gli Stati Uniti il Brasile, la Russia, l’India, il Messico e la Cina.

La più antica università della Spagna è quella di Salamanca, mentre la Complutens­e di Madrid è tra le più popolose di tutta Europa in quanto a iscritti. A Madrid e Barcellona ci sono le Escuelas Técnicas Superiores, con le facoltà di Ingegneria. A Barcellona ci sono le business school di modello angloameri­cano, molto ambite dagli aspiranti manager.

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Capodichin­o L’arrivo di passeggeri in aeroporto

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