Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Capitan Insigne cuore d’oro «Aiuto i medici del Cotugno»

- Monica Scozzafava

NAPOLI Lorenzo Insigne è papà (di due bambini) ed è a sua volta figlio di genitori che non abitano a Napoli e che da un po’ di giorni non vede per evitare contatti e possibili contagi. L’emergenza sanitaria da Coronaviru­s ha stravolto le abitudini di mezzo mondo, ha avuto un impatto emotivo forte sulle famiglie, ha indotto il capitano del Napoli a una riflession­e profonda. E a un grande slancio di generosità: ha fatto una donazione significat­iva all’ospedale Cotugno.

Insigne ascolta i tg, si informa sul bilancio dei contagiati, sulle condizioni dei pazienti ricoverati. E con i fratelli e i genitori parla attraverso face time. «Restiamo a casa», dai suoi profili social ha lanciato anche lui l’appello forte al popolo di Napoli che lo segue. E soprattutt­o «restiamo uniti», veicolando la speranza di tempi migliori. Poi il pensiero è stato veloce verso chi in questo momento soffre, chi necessita di cure. E verso i medici impegnati in prima linea per sconfigger­e il male che ha inaugurato questo strano anno bisestile.

Insieme con la moglie Genny ha voluto darsi da fare, aiutare un mondo lontano ma che oggi più di sempre riguarda tutti. Riguarda la sua famiglia «dorata» e decisa a dare un segnale forte di solidariet­à. Lorenzo Insigne ha iniziato a consultare i siti internet, a informarsi su tutte le iniziative di solidariet­à che in questi giorni sono state avviate a favore dell’ospedale Cotugno. Ha visto tanti suoi colleghi che pure si sono attivati per aiutare ciascuno la sua città, si è informato. Ha chiesto consigli anche alla sua società sportiva, il Napoli. Alla fine non ha ceduto a questo o all’altro crowdfundi­ng e si è rivolto direttamen­te al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. La voce del governator­e che lancia appelli, che invita tutti alla cautela, che firma ordinanze per il contenimen­to dei contagi, è diventata familiare in una casa dove Lorenzo con la moglie e i bambini hanno come tutti la tv sempre accesa e dove regna lo spavento.

Il capitano ha fatto tutto come una persona qualunque, in anonimato. Ha chiamato martedì pomeriggio la segreteria di Vincenzo De Luca e ha chiesto di parlare con il presidente. Normale attesa al telefono, e poi ecco il governator­e incredulo: «Ciao Insigne». È cominciata così la conversazi­one, breve oltre che inedita, tra il calciatore del Napoli e il governator­e. Insigne è stato diretto: «Voglio fare qualcosa per la mia città, voglio aiutare i medici del Cotugno. Mi dica come devo fare». De Luca, che ieri mattina ha rivelato il grande gesto di generosità, gli ha parlato della raccolta fondi che di lì a qualche ora sarebbe stata attivata proprio per il centro di infettivol­ogia più grande della Campania.

Ed è successo che Insigne ne diventasse il primo sottoscrit­tore. Con un bonifico significat­ivo per l’attività di ricerca e di emergenza di questi giorni. Un assist importante per la squadra, i suoi compagni hanno raccolto e in molti lo hanno già seguito.

In silenzio

Ha fatto tutto come una persona qualunque Iniziativa resa pubblica dal governator­e

Vale il pensiero, vale il gesto. E soprattutt­o è valsa la voglia del capitano azzurro di aiutare la città che lo ama come idolo sportivo e che oggi sa di poter contare su di lui. Introverso, restio ai riflettori, Insigne non avrebbe voluto pubblicità alla sua iniziativa. Ne ha già fatte tante in passato. Aiuta i bambini ricoverati, sostiene case di accoglienz­a dei minori e a Natale e nel giorno dell’Epifania si preoccupa dei regali ai bambini che non possono averne. Sempre tutto in silenzio, come del resto ha fatto anche martedì pomeriggio. Stavolta non si sarà arrabbiato della «pubblicità» che De Luca gli ha riservato. Il suo gesto deve servire da esempio, è vitale in questa fase delicatiss­ima dare un contributo per la gestione dell’emergenza. Il gol più bello del capitano non poteva passare sotto silenzio.

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