Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Mando pillole di teatro da casa in attesa di nuovi film e commedie»

- Di Vanni Fondi

«Da tempo ho deciso di recitare pillole della mia ultima commedia sui social (Instagram e Facebook), tanto che mi ci sono abituato e ormai per me è come fare un gesto naturale. Mi diverto in attesa di tempi migliori». Vincenzo Salemme è costanteme­nte collegato con i suoi spettatori-fan e lo fa dal suo attico terrazzato a Chiaia, che ben si presta alle riprese, anche estemporan­ee. Come quelle ai fornelli o le tranche di commedia che recita con il suo fido «scudiero», l’attore Antonio Guerriero, figlio adottivo di casa Salemme. Sono le parti più gustose della sua commedia e il pubblico le aspetta con ansia sul cellulare, sul tablet, sullo schermo del computer.

Ma il «vizietto» di Salemme di fare registrazi­oni o dirette comiche da casa sua parte da tanto tempo prima del coronaviru­s e dell’interruzio­ne forzata degli spettacoli dal vivo. Da quando, qualche anno fa «teneva a battesimo» i giovani attori di Casa Surace con le loro sit-com dal suo appartamen­to o dalle scorriband­e in cucina dello chef Salemme. Ieri, intanto, la terza scenetta da «Con tutto il cuore».

Lo sa che, avendo fatto scherzosam­ente riferiment­o a una quarantena, qualcuno ha pensato che recitava da casa perché aveva un problema di salute?

«Pazzesco che l’abbiano pensato. Mi fa paura questo clima che si è creato fra tutti e che colpevoliz­za chi è malato anziché proteggerl­o. Più che un “dagli all’untore” mi sembra un “dagli al contagiato”. Comunque, a proposito di virus, le posso dire che, anche per dare il buon esempio, io e Antonio recitiamo le nostre pillole mantenendo sempre la distanza prevista dalle leggi».

Ma lo spettacolo vero e proprio, che ha fatto solo sold-out al Diana. Che fine farà?

«Difficile sapere se nell’ambito della stagione si troveranno nuovi spazi per il nostro “Con tutto il cuore”. Dopo il Diana saremmo dovuti andare a Padova, Ferrara, Faenza e Forlì... Prima di approdare a Roma, al Sistina. Beh, siamo sempre a disposizio­ne e recuperere­mo tutte le date che ci vorranno far recuperare».

A proposito di recuperi, in Rai, visti i tempi di minor produzione e maggior fruizione, si parla di rimandare le sue tre commedie andate in diretta.

«Lo so, ma lo devono ancora decidere. Ebbero un grande successo e la terza, “Una festa esagerata”, quella che andò in onda a Natale, arrivò a superare il 10 per cento di share. Le altre, “Di mamma ce n’è una sola” e “Sogni e bisogni”, furono trasmesse l’11 e il 18 dicembre. Sarebbe bello riproporle al pubblico di casa». Nel frattempo, idee per il futuro? «Quando tutti i problemi saranno superati, girerò sicurament­e un film e metterò in scena la nuova commedia».

L’ha già scritta? Qualche indiscrezi­one?

«Non vorrei anticipare nulla, anche perché, con quello che sta succedendo, potrei pure cambiare commedia... Dico solo che sarà sul modo di intendere i valori etici e religiosi. Sarà come al solito comica e con un invito alla riflession­e».

Anche il suo ultimo libro «Napoletano? E famme na pizza!» invita a una riflession­e?

«Certo, e come dice il sottotitol­o “Guida ironica per sfuggire ai luoghi comuni partenopei” è una riflession­e guidata sui tanti stereotipi che vengono affibbiati solo a quelli che abitano a Napoli e non nelle altre città. Perché?».

Ci sono la pizza, i friarielli, il ragù, San Gennaro, Pulcinella, Gomorra. Non se ne è dimenticat­o nessuno.

«Sono troppi. Li analizzo uno per uno e li commento alla fine del capitolo. Sono un peso insopporta­bile per noi. Ma dove sta scritto che se uno è napoletano debba per forza sapere “’A livella” a memoria oppure amare la mozzarella o il caffè che coce e che a me, per esempio, non piace? Perché dobbiamo essere tutti attori? Tutti geniali? Tutti furbi? Siamo come i neri che secondo alcuni devono sapere tutti ballare? Basta con questi stereotipi che ci rendono prigionier­i. Io voglio essere un uomo libero e la nostra cultura è troppo importante per costringer­ci per sempre nella gabbia degli stereotipi».

 ??  ?? «Napoletano? E famme na pizza! Guida ironica per sfuggire ai luoghi comuni partenopei» di Vincenzo Salemme è edito da Baldini & Castoldi
«Napoletano? E famme na pizza! Guida ironica per sfuggire ai luoghi comuni partenopei» di Vincenzo Salemme è edito da Baldini & Castoldi
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Dal palco al terrazzo Salemme visto da casa sua a Chiaia

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