Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gigi D’Alessio per il Cotugno: io, in concerto dal mio salotto
«Il virus siamo tutti noi», dice il cantante. Il live durerà più di un’ora
Anche la musica live al tempo dell’emergenza coronavirus si adegua ed entra nelle nostre case attraverso i social. Gigi D’Alessio oggi pomeriggio alle 18 in diretta da casa su Facebook e Instagram, darà vita ad un vero e proprio mini concerto di un’ora (ma forse anche più) accompagnato solo dal suo pianoforte.
«Il virus – dice D’Alessio potremmo essere noi che lo trasportiamo. Dobbiamo pensare non solo a noi stessi ma ai nostri cari, ai nostri nonni, a tutta la comunità, capendo che restare a casa è fondamentale. Il virus siamo noi. Tutti. E noi artisti che abbiamo la fortuna di fare questo meraviglioso lavoro, possiamo, dobbiamo portare la nostra musica nelle case di tutti gli italiani. E non solo, visto che i social ci fanno fare il giro del mondo. Per noi è un obbligo e per questo oggi in diretta da casa mia suonerò per voi tutti un po’ di mie canzoni. La casa è il riparo da tutto e da tutti, riscopriamo il piacere di stare in casa per il bene di tutti». Gigi D’Alessio lancia anche un appello: «In questo momento ci sono tanti modi per aiutare e aiutarci a superare l’emergenza coronavirus.
Uno di questi è sicuramente fare una donazione, anche piccola, ma che può fare la differenza nel sostenere le terapie intensive. E io inviterò in diretta a farlo in favore dell’Ospedale Cotugno, in prima fila nel combattere il virus. Mi sembra giusto, in un momento così difficile, anche per ringraziare medici, infermieri, personale sanitario e anche quelli che lavorano nelle retroguardie dell’ospedale, che da settimane sono tutti a combattere per noi, senza un attimo di tregua, con turni di lavoro estenuanti, lontani dalle loro famiglie. Tutti loro mi hanno ricordato in questi giorni complicati, l’impegno dei vigili del fuoco di New York dopo l’attacco alle Torri Gemelli, eroi senza nomi che noncuranti del pericolo ma spinti da un codice di responsabilità si preoccuparono solo di fare il proprio lavoro e di salvare le vite delle persone, mettendo in pericolo le proprie. Aiutiamo medici e infermieri, ma anche ad esempio il personale che lavora nelle farmacie, con responsabilità e soprattutto con il nostro comportamento. Solo facendo così tuteliamo anche le persone più a rischio, gli anziani, i nostri nonni, “amori” fondamentali delle nostre vite, a cui ho dedicato nel mio nuovo album il brano “Mentre ‘a vita se ne va”».