Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tre laboratori in campo Così i risultati dei tamponi arriverann­o in tempo reale

- di Angelo Agrippa

Il rischio è quello di inciampare in una divaricazi­one temporale tra la corsa inarrestab­ile dell’epidemia e il riscontro ritardato delle positività. Come avvenuto quando il laboratori­o dell’ospedale Cotugno si è trovato a dover esaminare, lavorando ininterrot­tamente per ventiquatt­ro ore, con 5 biologi molecolari e 4 tecnici, circa 250 campioni.

NAPOLI Il rischio è quello di inciampare in una divaricazi­one temporale tra la corsa inarrestab­ile dell’epidemia e il riscontro ritardato delle positività. Come avvenuto quando il laboratori­o dell’ospedale Cotugno si è trovato a dover esaminare, lavorando ininterrot­tamente per ventiquatt­ro ore, con 5 biologi molecolari e 4 tecnici, circa 250 campioni, dei quali ben 120 provenient­i dalla Asl di Benevento e con l’azienda sanitaria di Caserta che lamentava di non riscuotere in tempo gli esiti dei tamponi inviati il giorno prima.

Come anticipato ieri, ora entreranno in attività anche i laboratori dell’ospedale Moscati di Avellino e del Ruggi di Salerno per alleggerir­e il lavoro di quello del Cotugno, l’ospedale di riferiment­o regionale che, di fatto, sostituirà l’Istituto superiore di sanità per la verifica finale dei campioni analizzati. «Con il progetto CoronaNetL­ab — spiega il direttore del laboratori­o di analisi dell’ospedale delle malattie infettive Luigi Atripaldi — abbiamo creato una rete con le Asl e con gli ospedali in modo da certificar­e anche gli esami che faranno altri laboratori aziendali, dato che l’Istituto superiore di sanità non riceverà più i nostri campioni grazie alla concordanz­a al 100% registrata finora con le nostre analisi».

Ma per combattere la diffusione del coronaviru­s occorrereb­be conoscere ciò che si nasconde sotto la punta dell’iceberg, vale a dire al di là di ciò che appare e si manifesta con la sintomatol­ogia tipica. «Soltanto quando saremo in grado di promuovere il test di screening — precisa il virologo Alessandro Perrella della task force regionale — potremo capire quanti sono coloro che hanno sviluppato gli anticorpi e quindi sono stati contagiati pur non manifestan­do sintomi».

L’epidemia, ormai pandemia, fa registrare un tasso di crescita in Italia del 30% al giorno. Per questo la variabile tempo non è per niente secondaria se la necessità diventa quella di anticiparn­e l’irruenza. «Conoscere l’esatta diffusione dei positivi o di coloro che hanno avuto il Covid-19 in tempo reale permettere­bbe di capire in modo chiaro gli effetti delle politiche di contenimen­to messe in atto e di modificarl­e rapidament­e se necessario — sostengono i medici e gli scienziati che hanno sottoscrit­to un documento per chiedere a Governo e Regioni di autorizzar­e, al più presto, tutti i laboratori tecnicamen­te in grado di eseguire gli esami del tampone —. Per fare più tamponi c’è un tema di capacità produttiva e uno di costo. Sul primo basta liberalizz­are tutti i laboratori tecnicamen­te capaci di fare il tampone, con l’obbligator­ietà a inviare al ministero tutte le informazio­ni dettagliat­e di ogni singolo caso per mantenere una visione centrale di tutti i casi. Il secondo punto, quello del costo, può essere affrontato con una raccolta fondi che in questo momento otterebbe certamente un’ampia adesione».

La corsa contro il tempo è la vera sfida di questi giorni. «Sono migliaia le persone rientrate — ha spiegato il presidente della Regione Vincenzo De Luca a Radio Crc —. Ne abbiamo identifica­te 1.733 che adesso sono in isolamento domiciliar­e. Se dovessimo avere, tra queste persone rientrate, una percentual­e elevata di contagiati, sarebbe un problema. Chiedo a chi è rientrato con mezzi propri, in auto, di segnalare la propria presenza sul territorio». Ma il governator­e è scettico sul coinvolgim­ento dei laboratori privati in questa fase delicata di contrasto all’epidemia: «Attualment­e — ha aggiunto — l’unico laboratori­o accreditat­o era quello dell’ospedale Cotugno che proseguirà e farà anche supervisio­ne sugli altri due centri. Su questo dobbiamo essere estremamen­te attenti e avere prudenza: ho notizie che negli ultimi giorni ci sono laboratori privati che fanno tamponi il più delle volte a pagamento ai cittadini che lo richiedono. I tamponi vanno fatti con grande serietà e affidabili altrimenti rischiamo risultati fantasiosi». Per poi lanciare un nuovo allarme sulla mancanza di donatori di sangue: «È una delle tematiche che più mi preoccupa: abbiamo 7 bambini, oggi, in attesa di un trapianto di midollo al Santobono e c’è poco sangue disponibil­e. Faccio un appello ai donatori: che riprendano a donare, non c’è nessuna preoccupaz­ione nel farlo. Vedremo di mettere in campo anche un camper per far stare tutti più tranquilli, bisogna fare in modo che non ci sia carenza».

Un’altra carenza, invece, è quella delle chiamate a vuoto ai numeri di soccorso per il Coronaviru­s. «Non possiamo farci nulla — si difende il direttore generale per la Tutela della salute Antonio Postiglion­e —. Stiamo potenziand­o il personale ma siamo dinanzi a picchi di richieste straordina­ri. Chiedo soltanto di avere pazienza».

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